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“Ristorazione allo stremo, subito le riaperture per non chiudere per sempre”

CNA Fermo: "Un sostegno di qualche migliaio di euro non ripiana centinaia di migliaia di euro di fatturato svanito"

Alessandro Quinzi

“Si moltiplicano le mobilitazioni ed è comprensibile perché il settore è alla stremo – è lo sfogo di Alessandro Quinzi ristoratore della CNA Alimentari di Fermo, ma va subito detto che non condividiamo forme non autorizzate di protesta. La situazione è estremamente grave ma la responsabilità deve ancora alimentare le nostre azioni.”

Prosegue Quinzi: “Certo, ai tavoli di confronto con la politica e gli amministratori, noi preferiamo quelli dei nostri ristoranti a cui far sedere da subito i clienti. Ma una sede di confronto è necessaria per dire che un sostegno di qualche migliaio di euro non ripiana centinaia di migliaia di euro di fatturato svanito. Indennità e ristori, oltre che inadeguati se e quando sono arrivati, non fanno sopravvivere imprese e famiglie.”

Per Alessandro Quinzi, amarezza anche sugli interventi effettuati: “Abbiamo fatto di tutto per operare con prudenza e soprattutto nei limiti dei vari DPCM. Dallo scorso anno ci hanno imposto di riorganizzare le aziende e questo ha portato ad un dispendio di energie economiche e fisiche non indifferente. Solo per citare qualcosa: plexiglass, sanificatori, gel sanificanti, distanziamenti, protocolli, corsi covid ai dipendenti ecc. Parte di questi sforzi economici sarebbe dovuti rientrare con un recupero promesso del 50% che poi è diventato minore del 10%. Abbiamo distanziato i tavoli e ridotto il numero delle sedute. In altre parole abbiamo rispettato i protocolli imposti a condizioni di lavorare in sicurezza.

Il settore non propone evidenze di essere un focolaio di contagi. Le ragioni quali sono? Non siamo luoghi di assembramento e siamo in grado di operare secondo i protocolli e norme che abbiamo anche indicato al Governo e parlamentari.”

Per Maria Laura Bracalente, referente CNA Alimentari per la provincia di Fermo “Il documento a cui si riferisce Quinzi prevede, tra l’altro che vengano integrate le schede tecniche per il settore della ristorazione con modifica degli orari e modalità di accesso ai locali per una riapertura serale in sicurezza. E’ un documento che CNA ha stilato, insieme alle altre associazioni, con la richiesta che si possa aprire dalle 5.00 alle 23.00 di ogni giorno (allo scopo è necessario estendere di un’ora il coprifuoco), con eventuale articolazione per favorire l’accesso ai locali (entro le 21.00) solo su prenotazione. Questo sistema consentirebbe anche la tracciabilità della presenza (con documentazione da conservare fino a 14 giorni successivi alle prenotazioni. La proposta prevede che non possano comunque sedersi allo stesso tavolo più di 4 persone, massimo 8 se conviventi. E poi c’è la bella stagione e la possibilità anche dell’esterno. Inoltre occorre distinguere tra feste private e cerimonie, una differenza che la Legge deve ridefinire, permettendo al settore di riaprire anche questo importante elemento per tante attività”.

Conclude Quinzi: “è urgente anticipare la data delle riaperture al prima possibile: sarà un contributo alla sopravvivenza delle imprese per respirare un poco, ma sarà importante anche per la cittadinanza per rivivere qualche abitudine di socialità seppur controllata”.

 

da: CNA Fermo

Redazione Fermo Notizie
Pubblicato Mercoledì 14 aprile, 2021 
alle ore 17:27
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