L’AST Fermo traccia il bilancio del servizio di Emodinamica
Grande soddisfazione per il livello delle prestazioni e per la formazione che ha coinvolto il personale sanitario

“A due anni dall’avvio dell’Emodinamica all’ospedale Murri di Fermo non possiamo non esprimere la nostra più grande soddisfazione per quanto fatto fino ad ora”. Nel giorno della ricorrenza dell’avvio di un servizio essenziale per la sanità e la collettività fermane, a fare il punto sull’Emodinamica al Murri sono il direttore generale dell’Ast di Fermo, dr. Roberto Grinta, e il direttore della Uoc Cardiologia dell’ospedale Murri di Fermo, dr. Maria Vittoria Paci.
“La collaborazione in atto con i colleghi della emodinamica della Azienda ospedaliera universitaria delle Marche, guidata dal dr. Tommaso Piva, e dell’emodinamica dell’Inrca guidata dal dr. Gabriele Gabrielli, che ringraziamo, ci hanno permesso di eseguire oltre mille esami, evitando altrettanti trasferimenti in strutture limitrofe ed in alcuni casi di centralizzare i pazienti anche presso l’emodinamica di riferimento regionale”.
Nel corso dei mesi quello che è emerso è stato l’elevato livello delle prestazioni (trattamento di lesioni complesse utilizzando il contropulsatore aortico) e soprattutto la formazione di personale in loco che è entrato in una rete formativa post specializzazione che permetterà sempre più di elevare il livello di competenza.
“Abbiamo aumentato le sedute da 2 a 3 a settimana e contiamo di arrivare a 4 sedute settimanali – aggiungono il dr. Grinta e la dr.ssa Paci – subito dopo l’estate potendo anche contare sull’alta specializzazione del personale in cui figurano anche quattro nuovi infermieri dedicati al servizio specifico di emodinamica”. “La collaborazione con i cardiologi sul territorio è continua e questo – aggiunge la dr.ssa Paci – ci permette di tessere una tela nell’interesse della comunità. Avere una emodinamica in sede, ha contribuito non solo a dare un servizio alla popolazione ma a far crescere le competenze de personale interno, medico ed infermieristico, affrontando patologie più complesse. Il percorso è tracciato e dobbiamo continuare a migliorarlo per offrire un servizio di sempre più alto livello per il bene di tutto il territorio”.
Un solo dato a testimonianza della virtuosa inversione di rotta è fornito dall’indicatore di esito dell’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), unico Organo deputato a stabilire indicatori: negli anni precedenti al 2021 per Fermo l’indicatore di esito – Riduzione di mortalità per infarto da miocardio era del 14,6%, il più alto delle Marche e ben al di sopra della media nazionale (6%). Ora lo stesso indicatore presenta un valore di 4,6%, uno dei più bassi delle Marche.
da: AST Fermo
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