I funerali di Emmanuel Chidi Namdi a Fermo: la moglie sviene, presenti pure Boldrini e Boschi
Presidente della Camera e ministro per le riforme in Duomo insieme a politici ed esponenti Istituzioni per esequie migrante ucciso

C’erano Laura Boldrini e Maria Elena Boschi in prima fila in Duomo a Fermo. Presenti in chiesa anche il vice presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli e la parlamentare del PD Cécile Kyenge, oltre ai rappresentanti di tutte le Istituzioni locali, provinciali e regionali per le esequie di Emmanuel Chidi Namdi.
La messa per l’ultimo saluto al migrante ucciso in strada a Fermo da un 39enne del posto, ora in carcere a Marino del Tronto con l’accusa di omicidio preterintenzionale con l’aggravante delle finalità razziste, è stata celebrata dal Vescovo Luigi Conti.
Accanto alle cariche dello Stato, sedeva Chiniery, la moglie di Emmanuel, che, sopraffatta dal dolore, ha accusato un malore durante il rito religioso ed è svenuta, rendendo necessario l’intervento dei sanitari del 118 per rianimarla.
Questo il pensiero affidato dalla presidente Boldrini al suo profilo ufficiale su Facebook: “Le lacrime di Chinyery non hanno colore. Come le nostre. E scorrono sul viso allo stesso modo, senza distinzione di razza o di religione, quando il cuore è oppresso dal dolore dovuto alla perdita della persona amata.
Oggi, nel duomo di Fermo, insieme alla giovane vedova, abbiamo dato l’ultimo saluto a Emmanuel, rifugiato nigeriano sfuggito alla violenza di Boko Haram nel suo martoriato Paese e ucciso in Italia dal razzismo e dall’intolleranza.
Anche io ho voluto essere qui per manifestare vicinanza alla compagna di Emmanuel, per essere solidale con don Vinicio e con tutta la comunità fermana, ma anche per dire forte e chiaro che le istituzioni faranno di tutto perché la nostra società non venga inquinata dal razzismo. E’ un virus che peggiora la vita di tutti. Per questo arginarlo e debellarlo è dovere delle istituzioni.
Sarebbe un grave errore sottovalutare i rigurgiti di intolleranza sempre più diffusi e derubricarli a semplici intemperanze. Perché le conseguenze possono essere drammatiche. Dunque, soprattutto chi ha responsabilità politiche, non deve permettersi di diffondere e alimentare l’odio.”
Don Vinicio Albanesi, della Comunità di Capodarco, che si è occupata dell’accoglienza della coppia nigeriana, fuggita dalla loro terra in cui erano perseguitati dagli uomini di Boko Haram, ha invece parlato di vittime: “E’ una vittima Emmanuel, ma lo è anche il suo carnefice: vittima della sua istintività e dell’aggressività che nessuno gli ha insegnato a dominare”.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Fermo Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!