Sabato 27 novembre incontro a Fermo sulla malattia di Parkinson
L'appuntamento si terrà a partire dalle 11.00 presso il Centro Pastorale "Madre del III Millennio"

La Malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa, causata dalla progressiva disfunzione e morte di cellule cerebrali che appartengono ai nuclei profondi dell’encefalo. La sua incidenza è relativamente elevata (ogni anno si ammalano circa 15 persone ogni 100.000 abitanti) ed incrementa progressivamente dopo i 50 anni.
L’età media di esordio di sintomi è intorno ai 60 anni, ma circa il 10% degli individui riferisce un inizio di malattia a 40 anni (Parkinson giovanile). Rari casi sono colpiti prima dei 30 anni. Attualmente non sono ben definite le cause della malattia, si tratta sicuramente di un’eziologia multifattoriale legata a predisposizione genetica e fattori ambientali. Si tratta di una malattia cronica-degenerativa che progredisce lentamente e non riduce significativamente l’aspettativa di sopravvivenza. I sintomi cardine riguardano alterazioni della sfera motoria, come bradicinesia, tremore e rigidità con conseguente difficoltà nell’esecuzione di movimenti automatici o ben appresi ed adattamento motorio al variare delle condizioni ambientali. Trattandosi di una malattia multi sistemica, la Malattia di Parkinson è caratterizzata anche da disturbi non motori che riguardano l’ambito gastroenterico, genitourinario, neurovegetativo e neuropsichiatrico; si associano anche disturbi premotori quali disfunzione olfattiva, depressione ed ansia e disturbi del sonno, che possono anticipare di anni la diagnosi di Malattia di Parkinson. Per tale multi-sintomaticità si tratta di una patologia associata ad un peggioramento della qualità della vita, anche in relazione a modificazioni inerenti la sfera emotiva del paziente, i rapporti all’interno del nucleo familiare e la sua partecipazione alla vita sociale. Esiste comunque una vasta gamma di terapie farmacologiche e fisiche, oltre che terapie alternative, che permettono una stabilità del quadro clinico ed un miglioramento del quadro emozionale.
L’impatto dell’isolamento durante la pandemia da Sars-Cov2 è stato molto forte nei malati di Parkinson, come in tutte le malattie neurodegenerative. L’inattività, lo stress e la solitudine hanno aggravato la malattia cronica , innescando complicanze quali il deterioramento cognitivo, l’insonnia, la depressione. Il lockdown ha comunque lasciato in eredità le esperienze positive della telemedicina e le osservazioni degli effetti avuti sui pazienti. Molti studi infatti hanno dimostrato la validità della telemedicina, che ha permesso di monitorizzare le manifestazioni cliniche e di non lasciare da soli pazienti e caregiver.
Nella Giornata Parkinson di quest’anno (27 novembre 2021) cercheremo di porre l’attenzione su queste recenti ed attuali tematiche.
da: Area Vasta 4
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