Prosegue a Fermo la rassegna “La ricchezza nascosta”
Sabato 3 maggio incontro con l'associazione "La goccia fa il fiore", attiva in Kenya

Nuovo incontro della rassegna “La ricchezza nascosta, dal territorio di Fermo ai territori del mondo”, che esplora i gruppi o associazioni attivi in progetti di solidarietà nel Sud del mondo, specialmente in Africa. “La goccia fa il fiore” che da Massignano opera in Kenya è la nuova realtà presentata nell’appuntamento di sabato 3 maggio, ore 17, nella Casa delle Associazioni, in via del Bastione 3 a Fermo. Organizza l’incontro Aloe, associazione missionaria.
Ci sarà la possibilità di ascoltare direttamente da due delle protagoniste, Sonia Simone e Giulia Taffoni, l’ormai ventennale storia di solidarietà di “La goccia fa il fiore” e le sue attività in favore dei bambini di strada.
L’associazione è stata fondata nel 2004 da una coppia di Massignano, l’imprenditrice Tina Marchetti, proprietaria dell’azienda vivaistica di piante grasse “Cactus Meraviglie” insieme al marito medico, Dottor Walter De Angelis e ad altre amiche di questo piccolo paese. Il contatto in Kenya è quello del sacerdote kenyota padre Douglas Mwjia e la realtà sulla quale cerca di intervenire è quella del numero incredibile di bambini che vivono sulle strade o perché orfani e poverissimi o perché mandati ancora piccolissimi a lavorare o ad accattonare. Insieme a padre Douglas che vive e lavora presso la comunità di Meru, “La goccia fa il fiore” cerca di togliere questi bambini dalla strada per dare loro la possibilità di andare a scuola e di essere assistiti per poter crescere sani e preparasi adeguatamente per la vita. Il contatto con padre Douglas è avvenuto per il fatto che questo sacerdote kenyota, durante i suoi studi a Roma d’estate si recava a Massignano per dare un mano al parroco locale, don Mario.
Spiegano gli organizzatori: “È una storia come tante dei nostri piccoli paesi e delle nostre parrocchie ma a Massignano ha fatto scattare nella piccola comunità locale un moto di solidarietà internazionale e un vivo interesse per la comunità kenyota di Meru dalla quale padre Douglas proviene. La cosa ancora più interessante è stata anche il fatto che a far scattare questo moto di generosità internazionale sembra sia stata l’idea di un ragazzo albanese che dopo essere stato accolto e aiutato a realizzarsi dal punto di vista lavorativo a Massignano, aveva espresso il desiderio di poter aiutare a sua volta altre persone bisognose; l’input di padre Douglas aveva fatto il resto. Insomma una storia da conoscere davvero, una piccola ricchezza nascosta che fa onore al nostro territorio”.
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