Morte di due persone dopo l’alluvione 2011: assolto l’ex sindaco di Sant’Elpidio a Mare
Mezzanotte non avrebbe adottato tutte le cautele necessarie, ma per i giudici non ha commesso il fatto. Soddisfatto Terrenzi

Sentenza di assoluzione, per non aver commesso il fatto, per l’ex sindaco di Sant’Elpidio a Mare, Alessandro Mezzanotte, in carica quando, a marzo 2011, il fiume Ete Morto esondò a Casette d’Ete causando, oltre a danni ingentissimi, anche la morte di Giuseppe Santacroce e Valentina Alleri.
Dal Tribunale di Fermo arriva la sentenza che chiude il primo grado della vicenda giudiziaria nella quale era stato tirato in ballo l’allora Primo Cittadino di Sant’Elpidio a Mare, accusato dalla Procura di non aver adottato tutte le necessarie cautele, previste anche dal protocollo di Protezione Civile, affinchè i danni del maltempo non avessero i disastrosi effetti poi riscontrati.
Ma i giudici hanno respinto tale tesi, assolvendo Alessandro Mezzanotte con formula piena e sollevandolo dalla responsabilità della morte dei due cittadini, rimasti travolti in auto dalle acque che avevano invaso le strade della frazione elpidiense.
“Ho accolto con grande soddisfazione la notizia dell’assoluzione di Alessandro Mezzanotte per non aver commesso il fatto in relazione ai fatti accaduti nell’alluvione del marzo 2011. – ha commentato l’attuale sindaco di Sant’Elpidio a Mare, Alessio Terrenzi – A lui va il mio pensiero da Sindaco, e credo di poter interpretare il pensiero di tutti i miei colleghi Sindaci d’Italia.
Siamo quotidianamente chiamati a far fronte a situazioni di emergenze più o meno importanti e siamo sempre in prima linea. Sono tante le scelte che quotidianamente siamo chiamati a prendere e credo di poter dire che ognuno di noi lo faccia con l’unico obiettivo di fare il bene della collettività. Tra terremoto, nevicate, esondazioni anche a me è capitato di gestire diverse emergenze e poteva capitare anche a me qualche cosa di simile a quanto capitato ad Alessandro visto che nell’emergenza tutto è imprevedibile. Io, come tutti i colleghi, sono qui ad assumermi tutte le responsabilità che mi competono ma non vogliamo essere lasciati soli.
Con la sentenza di oggi si è chiuso un triste capitolo per una persona chiamata a rispondere, in modo pesante, di responsabilità che – come accertato dalla pronuncia odierna – non erano sue. Non è facile vivere per sei anni con questo peso addosso anche se si è consapevoli di aver operato nella maniera più corretta possibile.
Resta, ovviamente, il dispiacere per quanto accaduto alle persone che hanno perso la vita, questo nessuno lo dimentica“.
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