FermoNotizie.info
Versione ottimizzata per la stampa

Continua la protesta delle associazioni verso l’ex-FIM di Porto Sant’Elpidio

"Tutti si sono dimenticati del dovere contrattuale della proprietà per la bonifica del suolo"

Proteste di Legambiente davanti all'ex-Fim di Porto Sant'Elpidio

Quello che sta accadendo in queste settimane sulla FIM è il capitolo di una procedura iniziata esattamente sei anni fa, il 28 marzo del 2018. Solo una settimana prima, il 21 marzo, il Consiglio Comunale aveva approvato l’Accordo di programma: quello che aveva rinunciato agli spazi pubblici della Cattedrale da restaurare a carico del privato, per regalarli alla proprietà; quello che aveva regalato al privato l’aumento di edificabilità del 50%, da 22.000 mq a 33.000 mq.

Per il principio di battere il ferro quando è caldo e cercando di non lasciarsi scappare una ulteriore opportunità per massimizzare il profitto della propria operazione immobiliare, il 28 marzo la proprietà presenta la prima delle due istanze per l’annullamento del vincolo esistente sulla Cattedrale, così da poterla demolire.

Da quella data, sono emerse a catena una serie di procedure amministrative che portano ai fatti di questi giorni. Da allora, tutti gli Enti coinvolti stanno lavorando per studiare il caso per poi decidere sul destino della Cattedrale.

Purtroppo oggi la Cattedrale non è più considerata «bene monumentale vincolato», una ricchezza da proteggere e valorizzare a beneficio della comunità tutta, da recuperare, mettere in sicurezza e restituire all’uso. Oggi, essa è formalmente considerata «punto primario di inquinamento» per cui si deve indagare la sua possibile pericolosità per la salute pubblica.

Però nessuno, a parte noi del Coordinamento, vuole ricordare che il vincolo è sigillato dalla legge e che i progetti attualmente in vigore non prevedono ulteriori abbattimenti, ma la conservazione di quanto rimasto. La valutazione sull’inquinamento non cambia il valore di legge, i risultati delle attuali analisi servono solo per capire come intervenire. Se la Cattedrale non è inquinata basta un semplice restauro, se lo è occorre una messa in sicurezza. Chiediamo agli enti preposti di ricordare le loro funzioni e competenze, ma noi non stiamo vedendo movimenti in tal senso. E questa è già una non troppo velata concessione alla strategia della proprietà, il cui unico intento è quello di spianarsi la strada per la demolizione.

Nel frattempo, però, tutti si sono dimenticati del dovere contrattuale della proprietà per la bonifica del suolo. Si è lasciato correre sui ritardi e sulle gravissime inadempienze e gli Enti preposti non hanno mai lavorato “tanto alacremente” perché venissero rispettati gli obblighi della proprietà di portare a termine la bonifica e il recupero dell’area!

Non si è mai intervenuti con tanta determinazione e solerzia così come per la Cattedrale!

E questa è un’ulteriore vittoria della strategia della proprietà.

Stiamo preparando un incontro pubblico durante il quale parleremo delle ipocrisie che stanno dietro alla storia della ex FIM. Elencheremo le gravissime inadempienze, le negligenze, le inesattezze, i grossolani errori tecnici e procedurali che emergono dalla lettura dei documenti. E non temiamo le velate minacce che ci sono state rivolte, proprio perché le nostre analisi non derivano da posizioni opinabili, bensì derivano soltanto dai dati ufficiali che sono agli atti, ben chiari e visibile da chiunque li voglia leggere.

Subito dopo, procederemo con le opportune segnalazioni agli organi competenti.

 

da: Coordinamento associazioni Ex-FIM

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Fermo Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!