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Non solo Mancini: i calciatori marchigiani più illustri

Le Marche negli ultimi decenni sono state in grado di sfornare numerosi atleti capaci di arrivare ai più alti livelli del calcio italiano

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pallone da calcio

Quando si pensa ai calciatori più iconici e famosi d’Italia, spesso non si può fare a meno di sottolinearne anche la specifica provenienza. A Roma il più rappresentativo è stato senza ombra di dubbio Francesco Totti, che gode di enorme popolarità in tutto il globo.

Tra i napoletani non si può non citare Fabio Cannavaro, mentre Paolo Maldini è diventato ben presto un simbolo di Milano. Il calcio è uno sport di squadra, ma checché se ne dica anche i singoli nomi alimentano l’immaginario collettivo: tra magliette, fantacalcio e scommesse sportive che si piazzano online, l’influenza di un solo top player sa essere davvero notevole. Le regioni più piccole, però, sono costrette a porre in risalto i talenti che provengono invece da più zone, che anche sommate tra loro non raggiungono per ovvie ragioni la stessa densità popolare dei grandi comuni. Questo discorso vale anche per le Marche, che negli ultimi decenni sono state però in grado di sfornare numerosi atleti capaci di arrivare ai più alti livelli del calcio italiano.

Il nome più illustre in tal senso è indubbiamente quello di Roberto Mancini. Il mister della nazionale è nativo di Jesi e in carriera ha vestito le maglie di Bologna, Sampdoria e Lazio, prima di chiudere al Leicester. Da allenatore i risultati sono stati sotto agli occhi di tutti, sia nei club sia a Coverciano. Anche se con la maglia azzurra ha avuto poca fortuna da calciatore, Mancini ha comunque disputato un Mondiale, quello del 1990, organizzato proprio in Italia. La medaglia di bronzo conquistata allora è oggi accompagnata da quella dorata ottenuta da ct ad Euro 2020.

Mancini non è stato però l’unico giocatore marchigiano ad accarezzare il sogno di vincere la coppa del mondo. Anzi, Luca Marchegiani, originario di Ancona, ci andò pure più vicino nel 1994, quando partecipò alla spedizione della nazionale di Sacchi in qualità di secondo portiere. Anche se la Regione Marche non manca di premiare Mancini con onorificenze come il “Picchio d’oro”, non bisogna dimenticare altre grandi personalità del posto. A sfiorare la partecipazione ai Mondiali più di recente è stato invece Mattia Destro: era il 2014 e solo a poche ore dalla compilazione definitiva della lista dei convocati il ct Cesare Prandelli comunicò all’allora attaccante della Roma la sua esclusione. Il centravanti, nato ad Ascoli, non la prese benissimo, ma in seguito non riuscì più a ritagliarsi grande spazio in azzurro.

Ad avvicinarsi alla convocazione per gli Europei è stato invece Riccardo Orsolini, anche lui di Ascoli Piceno, L’esterno del Bologna ha sempre goduto della stima di Mancini e in nazionale è anche andato a segno nelle uniche 2 presenze concessegli nel primo biennio dell’attuale ct, ma nel frattempo l’identità di gioco dell’Italia si è plasmata intorno ad altre figure e di conseguenza Orsolini non ha partecipato ad Euro 2020, lasciando spazio a colleghi dai nomi più altisonanti.

Discorso simile si può estendere a Stefano Sensi, che tra i convocati per l’Europeo poi vinto dall’Italia c’era eccome. I soliti guai fisici, però, hanno tenuto fuori dai giochi il centrocampista di Urbino e al suo posto è stato chiamato Matteo Pessina. Più criptica, infine, la situazione di Giacomo Bonaventura, beniamino di San Severino Marche: al talento cristallino non è mai corrisposta una continuità importante nel rendimento e da un paio di anni il centrocampista si trova alla Fiorentina per cercare di tornare ai livelli che lo avevano reso illustre al Milan.

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