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Crisi della filiera di matrimoni e cerimonie, CNA Fermo chiede forti misure di sostegno

"Presentiamo le preoccupazioni di queste imprese che dovranno affrontare un nuovo periodo di chiusure"

Alessandro Migliore

“Una filiera quella delle cerimonie e dei matrimoni in ginocchio e con nessun aiuto: così non si può resistere. Molti chiuderanno i battenti”: è la constatazione drammatica di Alessandro Migliore, Direttore della CNA Territoriale di Fermo e Responsabile Cna Federmoda per Fermo e Macerata.

“Se rimaniamo ai dati ufficiali ci fermiamo a quelli ISTAT 2018, riferiti all’anno precedente. Nelle province di Macerata e Fermo si sono celebrati 1.439 matrimoni di cui 778 con rito religioso e 661 con rito civile, il 33,51% dei 4.293 matrimoni totali celebrati nella regione Marche.

Con una nota all’indirizzo del Presidente Acquaroli e dell’intera Giunta la CNA chiederà alla Regione Marche di intervenire per sostenere un segmento che fornisce occupazione a migliaia di addetti impegnati nei negozi di abiti da spose, di abbigliamento, sartorie specializzate, scarpe da sposa, articoli da regalo, orafi, operatori di foto e video, noleggiatori di auto, wedding planner oltre alle dinamiche connesse al viaggio di nozze.

La voce che si leva dal settore è ben interpretata da Emiliano Bengasi della ditta Emiliano for Dina Bengasi che ha scritto personalmente al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Gli ho segnalato l’importanza strategica di un segmento dell’economia che faceva girare 10 miliardi di euro l’anno dando lavoro ed occupazione a migliaia di addetti. L’emergenza sanitaria legata al Coronavirus ha portato all’annullamento di quasi tutte le date programmate nell’anno in corso dai futuri sposi. Nel 2020 abbiamo lavorato soltanto un mese e mezzo e neanche a pieno regime. Come può un’azienda sopravvivere con 11 mesi di lavoro persi? Abbiamo incentivato i matrimoni invernali e speravamo nei matrimoni rimandati in questo secondo periodo dell’anno invece la nuova ondata ed i successivi decreti hanno impedito anche lo svolgimento di questi ultimi. Confidiamo che qualcuno ci ascolti”.

Dopo la strada del Parlamento, a cui CNA ha bussato nel corso dell’audizione davanti alle commissioni riunite bilancio e finanze del Senato sul decreto ristori, la richiesta si indirizza ora verso la Regione Marche.

Conclude Migliore: “Presentiamo le preoccupazioni anche di queste imprese che dovranno affrontare un nuovo periodo di chiusure temporanee, incertezza e un generale calo del giro d’affari. Si tratta, per le Marche, di una realtà di 2.390 imprese con 9.034 addetti registrati in Camera di Commercio. La filiera “potenziale” del wedding (dai fiori alla sartoria, dalle riprese fotografiche al noleggio auto, dall’organizzazione di feste e cerimonie alle attrezzature per gli eventi) rappresenta l’1,6% (con la ristorazione si arriva al 3,9%) del complessivo di oltre 146.000 imprese attive ad oggi nelle Marche occupando l’1,9% (il 5,8% ristorazione compresa) del totale degli addetti nelle imprese regionali”.

Anche la filiera dei matrimoni è in attesa di un “s”.

 

da: CNA Fermo

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