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“Riflettiamo seriamente su quelle che devono essere le buone pratiche della sanità”

A dirlo è il sindaco di Sant'Elpidio a Mare, Alessio Terrenzi

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Alessio Terrenzi, sindaco Sant'Elpidio a Mare

E’ un argomento sempre attuale, anche in questo caldo agosto. E’ il nodo della Sanità che il Sindaco, Alessio Terrenzi, torna ad affrontare facendo alcune riflessioni sui punti deboli di una sanità che penalizza i territori e, soprattutto, i cittadini.

“Raccolgo quotidianamente, in qualità di Sindaco, lamentele da parte di elpidiensi che sottolineano, portando la loro esperienza, le carenze di una sanità che deve necessariamente essere più efficace – dice il primo cittadino – e ritengo che si debba riflettere seriamente su quelle che dovrebbero essere delle buone pratiche da attuare quotidianamente su questo fronte.

La sanità deve arrivare a casa del cittadino e non può più essere il cittadino a dover arrivare ad un presidio troppo distante. Credo che sia fondamentale invertire lo sguardo e iniziare risolvendo il problema delle lunghe file al pronto soccorso. Vanno potenziati, inoltre, i punti di primo intervento per la gestione dei codici bianchi e verdi, così come le radiologie di supporto ad almeno h12. Il pronto soccorso di Fermo, infine, non può essere il capro espiatorio per tutti i problemi.

Vanno immediatamente ripristinati i posti letto per i ricoveri: non si può più pensare di avere sempre meno posti, 50 rispetto a qualche tempo fa. Va accelerata la realizzazione della Casa della Salute: al momento sembra tutto fermo. Bisogna superare questo momento di blocco facendo relazionare di più la direzione medica con il territorio e i suoi rappresentanti istituzionali.

La radiologia di Sant’Elpidio a Mare fa controlli ortopedici: è assurdo! Il paziente fa la visita a Fermo e l’esame a Sant’Elpidio a Mare, poi torna a Fermo sottraendo posti per i pazienti sul territorio, senza considerare le moltissime visite annullate che spesso, dopo interminabili code, vengo riprenotate su cliniche private fuori provincia.

Bisogna ragionare seriamente su queste situazioni: ad esempio si può portare la sala gessi fuori Fermo, così da poter gestire anche le fratture. Queste, infatti, non richiedono il ricovero. Bisogna pensare ad un’apertura sia al mattino che al pomeriggio in tutti i presidi: da Sant’Elpidio a Mare a Montegiorgio. Bisogna procedere presto verso questa direzione. Se è il personale che manca è necessario assumere subito giovani. Credo che vada aperto un confronto fin da subito con i territori, tra vertici dell’Asur ed enti locali: un confronto da cui non si può prescindere.

Infine, dobbiamo tutti dire basta imbuto formativo. È fondamentale trovare le risorse a livello nazionale, e spingere per questo, affinché si paghino le borse di specializzazione ai giovani medici”.

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