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CNA Fermo lancia l’allarme sulle deduzioni forfettarie nel settore dell’autotrasporto

"Il 65% delle imprese non riesce ad incassare i pagamenti per i servizi svolti. La metà di queste è a rischio default"

Emiliano Tomassini

Siamo ormai ad agosto e come ogni estate molte imprese dell’autotrasporto si trovano alle prese con la questione delle deduzioni forfettarie delle spese non documentate, da presentare in dichiarazione dei redditi: “Ma questa non è un’estate come un’altra, e per le aziende è fondamentale avere la certezza di poter contare su queste deduzioni: come CNA Fita confidiamo negli impegni presi dalla Ministra De Micheli, visto che il tempo per pagare le imposte con la riduzione delle deduzioni forfetarie sta per scadere”.

Lasciano poco spazio all’immaginazione le parole del portavoce territoriale CNA Fita Emiliano Tomassini, che spiega come ancora una volta si sia in grave ritardo, con conteggi incerti e da riaprire: “Con le deduzioni forfetarie molte imprese del settore autotrasporto possono beneficiare di una riduzione media delle tasse che va da 3 a 10 mila euro per ogni titolare di impresa che guida personalmente il camion. Risorse che rischiano, ad oggi, di essere inutilizzabili se il Ministero non comunicherà disposizioni per rendere nota la cifra da prendere a riferimento per predisporre la Dichiarazione dei Redditi. E dopo questa determinazione attendiamo le istruzioni dell’Agenzia dell’Entrate per elaborare la dichiarazione dei redditi”.

Si dovrà sperare nel poco tempo utile rimasto per consentire alle imprese di effettuare la dichiarazione dei redditi e pagare le imposte entro il 20 agosto. “Il solo pensare di non poter utilizzare le deduzioni o pagare sanzioni per l’intempestivo versamento delle imposte, è inaccettabile – rimarca Tomassinisoprattutto in questo momento di estrema emergenza, è necessario che il Governo concretizzi il contenimento dei costi e un’azione reale di accompagnamento alla ripresa”. CNA Fita ha chiesto al Ministro Paola De Micheli di confermare, quanto meno, le deduzioni delle spese non documentate del 2019, fissate a 48 euro al giorno: al momento le somme stanziate sono insufficienti a garantire questa cifra per tutti gli autotrasportatori e si  sta attendo lo sviluppo dei provvedimenti integrativi del fondo attualmente insufficiente.

Ma i problemi per gli autotrasportatori non finiscono qui: “Il rischio fallimento c’è – ricorda il Direttore Generale CNA Fermo Alessandro Migliore anche a causa delle continue dilazioni di pagamento, spesso superiori ai 120 giorni da parte dei committenti, che utilizzano il pretesto del Covid. Secondo i dati a nostra disposizione, il 65% delle imprese non riesce ad incassare i pagamenti per i servizi svolti. La metà di queste è a rischio default entro il mese di settembre. Nelle Marche si tratta di oltre mille imprese con 3 mila addetti che potrebbero spegnere per sempre i motori dei loro automezzi.”

Cna Fita Marche continua nel suo lavoro di denuncia dello stato di esasperazione e di grande difficoltà degli autotrasportatori.

 

da: CNA Fermo

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