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Coronavirus, CNA Fermo pone l’attenzione sul possibile contagio in ambienti di lavoro abusivi

Nel mirino soprattutto le attività lavorative "fai da te" operanti nei settori estetica e benessere

Perlita Vallasciani

Lavoro abusivo nel settore dei servizi sulla persona: mai come oggi l’attenzione deve essere alta, sia da parte dell’utente finale che degli organi di vigilanza. La CNA Territoriale di Fermo, pur ribadendo l’estrema necessità di agire in maniera equilibrata e il più possibile lontana dal panico, evidenzia tramite l’intervento della presidente regionale CNA Benessere e Sanità e portavoce territoriale, Perlita Vallasciani, un importante aspetto su cui riflettere: “Non sfugga al consumatore che, al di là del Coronavirus, le quotidiane occasioni di contagio da infezioni, o altro, sono più frequenti di quanto si pensi, soprattutto per chi usufruisce di servizi sulla persona svolti in maniera abusiva, alimentando il lavoro sommerso”.

Sia chiaro infatti – prosegue Vallascianiche il rispetto delle norme igieniche sollecitato negli ultimi giorni è prassi obbligatoria di legge per le imprese dei settori estetica e benessere. Un centro regolarmente aperto ha l’obbligo di seguire tutte le procedure di disinfezione, sterilizzazione e sanificazione delle strumentazioni e degli ambienti, oltre a munirsi di ogni dispositivo previsto per la sicurezza dei luoghi di lavoro e aperti al pubblico. In queste ore di ansia da Coronavirus, sarebbe opportuno prestare attenzione ai possibili rischi derivanti da un operatore del sommerso che lavora senza obblighi né controlli”. L’esempio lampante è presto fatto, e non si riferisce ovviamente solo al Coronavirus: “Che sarà mai farsi fare le unghie in casa? La polvere micronizzata ottenuta dalla limatura potrebbe arrivare da un’unghia infetta che, a causa di una mancata sterilizzazione, potrebbe finire nelle vie respiratorie del cliente successivo. Che sarà mai farsi venire il massaggiatore abusivo in casa? Il rischio è che olii, mani, lettino portatile e divisa non siano stati igienizzati nemmeno con la semplice Amuchina dopo aver trattato un cliente affetto da qualche virus poco prima di recarsi all’appuntamento successivo”.

La decennale lotta all’abusivismo nel settore dell’estetica e del benessere da parte di CNA è legata all’elevata probabilità di rischio per la salute delle persone: “Oltre al danno fiscale per le imprese regolari, a farne le spese potrebbe essere la salute pubblica. Una questione che non può essere di secondario interesse per gli organi preposti al controllo e alla vigilanza” ricorda Perlita Vallasciani.

In queste ore gli uffici della CNA di Fermo sono impegnati in una costante informazione nei confronti delle imprese, cercando di contenere ansie e preoccupazioni infondate: “Abbiamo inoltrato agli imprenditori – riferisce Massimiliano Felicioni, responsabile del Dipartimento Ambiente e Sicurezza di CNA Fermola tabella informativa riepilogativa delle procedure minime di igiene che i lavoratori devono rispettare, comprese le categorie a contatto con il pubblico, precauzioni da prendere nell’ambito di una situazione in evoluzione. Per quanto riguarda i corsi di formazione che organizziamo, affiggiamo all’ingresso dell’aula il vademecum informativo e, in fase di recall dei partecipanti, consigliamo a chi ha sintomi influenzali di attendere la guarigione completa”.

 

da: CNA Fermo

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