Sono serrate e percorrono tutte le piste possibili le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Fermo, coordinate dalla Procura, sulla morte di Stefano Marilungo, il 65enne di Sant’Elpidio a Mare, titolare col fratello Sergio di un’impresa di pompe funebri, deceduto sabato 28 aprile in seguito a una rapina e a una violenta aggressione.

Nel pomeriggio del 28 aprile, tre persone, secondo le testimonianze raccolte dai militari, si sarebbero introdotti nei locali dell’impresa di via Adige, a Sant’Elpidio a Mare: qui hanno trovato i fratelli Marilungo. Prima hanno legato e imbavagliato il 65enne Stefano, poi la stessa sorte è toccata al 72enne Sergio, accorso per aiutare il fratello.

I malviventi sarebbero scappati con un bottino davvero esiguo, lasciando i due bloccati: a questo punto Sergio è riuscito a slegarsi e dare l’allarme, ma per il fratello non c’era più nulla da fare. Stefano Marilungo non respirava più, forse è morto per asfissia, anche se si attende l’esito dell’autopsia per averne conferma.

Sul posto sono accorsi Carabinieri e ambulanza, il cui equipaggio non ha potuto che constatare il decesso dell’imprenditore. Gli inquirenti vagliano le analogie con la morte di Maria Biancucci, trovata morta a Montegiorgio alcune settimane prima, legata al proprio letto, dopo aver subìto una rapina. Una delle piste più battute dai Carabinieri sarebbe quella di una banda originaria dell’Est Europa, ma, come detto, nessuna ipotesi è al momento esclusa per la rapina finita in tragedia a Sant’Elpidio a Mare.