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“Con il campeggio Verde Mare di Fermo chiuso, siamo noi turisti a perdere tutto”

Lo sfogo di un lettore e campeggiatore, che racconta la storia sua e di altri, finora inascoltata, fatta di spese e sacrifici per le vacanze

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Campeggio e villaggio vacanze sequestrato a Marina Palmense di Fermo

Egr. Signor Direttore,
La ringrazio per aver dato voce al problema del Campeggio Verde Mare di Marina Palmense di Fermo.

In questi mesi si è molto parlato dei posti di lavoro persi , dei rischi per l’economia, per l’indotto, problemi ovviamente di grande importanza, mentre non si è mai parlato dei campeggiatori e dei danni economici a oltre 400 famiglie che questa situazione ha creato.

Forse non si è compreso cosa effettivamente sia accaduto, e perché il Verde Mare oggi sia sotto sequestro e oltre 400 famiglie stiano perdendo i loro beni.
In controcorrente rispetto ai problemi ben più importanti, io mi permetto di spiegare cosa effettivamente è accaduto, e come sia ingiusto il danno che ne sta derivando a oltre 400 famiglie.

Tutti noi campeggiatori abbiamo iniziato a fare campeggio molte decine di anni orsono, alcuni per passione, ma per la maggioranza perché la vacanza in albergo non ce la potevamo permettere.
Prevalentemente dal nord, con le nostre roulotte al traino, ci siamo spostati in tutta Italia ed all’estero.

Per molti anni siamo partiti con le nostre roulotte al traino, e al termine delle vacanze , le abbiamo riportate a casa, dove le abbiamo rimessate per ripartire l’estate successiva.
Dopo anni di campeggio itinerante, abbiamo trovato il Verde Mare, dove i nostri figli hanno fatto amicizie e noi abbiamo trovato un posto dove si poteva stare bene, ed abbiamo pensato di ritornare anche negli anni successivi.
Così al termine delle vacanze, pensando di tornare , invece di riportare al nord le roulotte, abbiamo cercato posti nelle vicinanze del campeggio, dove rimessarle per l’inverno.

Negli anni il Verde Mare ci ha dato la possibilità di lasciarle all’interno del campeggio, dove al termine della vacanza, il personale spostava le nostre roulotte in aree di deposito per poi posizionarle sulle piazzole da noi richieste all’inizio della vacanza, qualche volta per 15 giorni , a volte di un mese, e per i più fortunati, magari in pensione, per tutta la stagione.
All’inizio, stante l’esiguo numero, il campeggio aveva reperito anche aree coperte per il rimessaggio.
Con l’aumento del numero, il Campeggio non aveva più la possibilità di spostarle e così le roulotte venivano lasciate al termine della vacanza sulle piazzole.

All’inizio del successivo anno, il campeggio ci chiedeva se volevamo ritornare e se intendevamo tenerle sulla stessa piazzola o spostarle, e se volevamo prenotare il periodo della successiva stagione.
Ovviamente poiché la natura umana è abitudinaria e poiché durante le vacanza si creavano amicizie , molto spesso le roulotte rimanevano nella stessa posizione.
Stante il fatto che le roulotte erano esposte alle intemperie, il campeggio ci autorizzava a fare delle tettoie con lo scopo di proteggerle.
Noi affrontandone i costi, vi provvedevamo, per salvaguardare le nostre roulotte.
Poiché il pavimento delle piazzole era sconnesso, chiedevamo di poter mettere delle piastrelle appoggiate sulla sabbia, il campeggio ci autorizzava, ed in molti casi, se non in tutti, i pavimenti venivano realizzate degli stessi operai del campeggio.

Dopo alcuni anni, la direzione ci informava che la Legge Regionale non consentiva di lasciare le tettoie , ma che era stata autorizzata la realizzazione di preingressi.
Smontavamo quindi le tettoie realizzate con notevoli esborsi economici, e acquistavamo i costosissimi preingressi, con la verandina come ci era stato detto permessa dalla Legge Regionale.
La spesa per ciascuna struttura non è stata inferiore a 10.000 euro e tutti l’abbiamo sostenuta con grandi sacrifici pensando certamente di essere in piena regola.
Il campeggio poi realizzava impianto idrico e fognatura.
Ben contenti chiedevamo l’attacco, l’attacco veniva realizzato dal personale del campeggio.

All’inizio di ciascuna stagione il campeggio ci chiedeva se intendevamo prenotare per la stagione estiva e ci chiedeva se intendevamo ottenere l’allaccio all’acqua ed alla rete fognaria.
Ovviamente nessuno di noi si è mai posto il dubbio se tutto ciò fosse regolare ed a norma, in quanto non toccava a noi , ma al campeggio, conoscere, rispettare e far rispettare le norme.
Mi sembra ovvio un paragone, è come se entrando in un ristorante toccasse all’avventore assicurarsi della regolarità giuridica ed amministrativa del locale!

Noi all’inizio della stagione estiva pagavamo l’affitto della piazzola e gli allacci si acqua, luce e fognatura, alla fine pagavamo per lasciare in campeggio le nostre roulotte, mai avremmo pensato che ciò non fosse regolare e tanto meno un reato.

Ovviamente negli anni ognuno di noi si è un po’ allargato, chi ha messo delle tende, chi ha delimitato la piazzola con la recinzione, magari solo per sicurezza perchè aveva il cane, chi ha messo i fiorellini, che delle belle griglie per fare più bello.

Ma tutto ciò che noi abbiamo realizzato non ci è stato mai contestato.
Nessuno ci ha detto non si può fare, nessuno ci ha informato che la legge non lo consentiva.

Solo nel 2016, all’improvviso venendo informati del sequestro, abbiamo scoperto che quanto realizzato non solo non era a norma ma addirittura si contestava la lottizzazione abusiva per la presenza delle nostre strutture sulle piazzole e contestualmente apprendevamo di avere posto in essere molte cose non consentite.
Nessuno di noi ha compreso come fosse possibile, nessuno si è fatto una ragione, nessuno ha creduto che davvero potesse sussistere una simile accusa.

Appena ottenuto il dissequestro da parte della difesa del campeggio, tutti, immediatamente abbiamo provveduto a sanare quanto ci era stato detto essere irregolare, abbiamo modificato , demolito, tolto, ma nessuno più è venuto a controllare quanto abbiamo realizzato, nessuno ci ha dato la possibilità di spiegare, nessuno ha cercato di comprendere la nostra perfetta buona fede, ed ora le nostre cose sono ancora chiuse in un campeggio, in stato di totale abbandono, senza nessun controllo, e noi rischiamo senza averne nessuna colpa, e senza neppure aver potuto esprimere le nostre considerazioni , la confisca .

Sembra certamente poca cosa, ma non lo è, tra le roulotte, i preingresso etc ognuno di noi ha speso in quel campeggio almeno 10.000/20.000 euro, attualmente questi beni hanno solo valore per noi, in quanto non potrebbero essere utilizzati per altri scopi o comunque rivenduti, e quindi, anche in caso di confisca nessuno trarrebbe alcun guadagno, e l’unica destinazione di questi beni sarebbe la demolizione.

Nessuno degli ospiti del Verde Mare è ricco, e per nessuno i beni contenuti in quel campeggio sono di poco conto, sono costati sacrifici , ma si pensava che fossero un investimento per poter portare la famiglia in vacanza; famiglie con i bambini, nonni con i nipoti, che hanno speso negli anni i loro risparmi e che ora non solo perdono tutto, ma che addirittura sono considerati i responsabili di quanto accaduto.

La motivazione? Perchè in quel campeggio si trovavano troppe strutture che rimanevano tutto l’anno pregiudicando l’ambiente.
Ma se ci guardiamo intorno tutti gli altri campeggi sono identici, se non addirittura peggio del nostro.
Tutti i campeggi d’Italia dalla Lombardia, al Veneto, dalla valle d’Aosta alla Sicilia, tutti uguali. Ma perchè si parla di lottizzazione abusiva solo per il Verde Mare e tutti gli altri?

Il mio è solo un sfogo, ma forse, qualcuno leggendolo comprenderà , e speriamo che chi deve decidere tenga in considerazione questi aspetti, anche se nessuno di noi ha avuto la possibilità di spiegare alla Magistratura la nostra posizione e la nostra massima buona fede.

Nessuno di noi ha tratto beneficio dal presunto reato, noi abbiamo messo lì i nostri beni ed ogni anno abbiamo pagato l’affitto della piazzola ed il rimessaggio. Noi non abbiamo tratto nessun vantaggio. Noi siamo vittime in questa situazione e non certo responsabili.
Noi non possiamo perdere tutto per colpa di chi non ha rispettato le norme.

Noi confidiamo nella riapertura del nostro campeggio, perchè non perdiamo solo la vacanza, ma i nostri sacrifici, e chiediamo poter essere messi nella condizione di sanare eventuali altri problemi per quanto alle nostre possibilità, ma nessuno ci ascolta, nessuno ci considera.

Noi perdiamo tutto senza nostra colpa, non contiamo nulla, non siamo stati ascoltati, non ci è stata data l’occasione di spiegare anche le nostre ragioni. Non mi sembra giusto!

Un campeggiatore

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