“A Porto San Giorgio livore politico per singole decisioni, senza valutare l’azione più ampia”
Raccichini: "Arrivano condanne per aver toccato un albero, ma ciò che si è fatto in complesso ha consentito di migliorare la città"
A Porto San Giorgio basta toccare un albero per suscitare invettive e condanne senza possibilità di appello. Non si valuta l’azione complessiva dell’Amministrazione, ma ci si sofferma su singole decisioni per dar sfogo ad un livore che ha poco di comprensibile e val al di là di ogni dialettica politica.
Per qualcuno la decisione di abbattere pochi alberi tra i tantissimi che insistono ai lati del percorso ferroviario non è una giusta misura volta a contemperare le necessità di garantire la sicurezza del trasporto su rotaie e di tutelare il vasto patrimonio arboreo di Viale Cavallotti, ma costituirebbe la prova della satanica sete di distruzione del verde che anima la maggioranza e in particolare il Sindaco e l’Assessore ai lavori pubblici.
Non conta il fatto che l’accordo con le Ferrovie dello Stato – che a suo tempo definii salvifico per la città – fu possibile solo dopo un lungo periodo di resistenza dell’Amministrazione contro la volontà delle Ferrovie di sacrificare uno dei viali più importanti di Porto San Giorgio sull’altare della sicurezza del trasporto ferroviario. Solo tale resistenza permise, ormai un anno fa, di strappare un accordo che oggi consente di salvaguardare Viale Cavallotti e il suo patrimonio arboreo tagliando esclusivamente quelle poche piante giudicate pericolose. In aggiunta le Ferrovie hanno garantito la piantumazione di un buon numero di piante che sono utili a rendere verdi alcune aree della città, come quella posta vicino al nuovo campo sportivo. Se poi consideriamo che in questi anni sono stati piantumati lungo Viale Cavallotti molti alberi in aggiunta a quelli esistenti, resta sinceramente difficile capire l’accanimento di qualcuno contro l’Amministrazione sulla questione del verde pubblico.
L’insistenza polemica sull’abbattimento di una decina di alberi fa passare un po’ sotto silenzio il profondo e innegabile cambiamento che la città sta vivendo sul piano urbanistico: la riqualificazione di Viale Cavallotti che permette a Porto San Giorgio di avere una pista ciclabile che, quasi senza nessuna soluzione di continuità, collega l’estremo nord alla parte meridionale del paese; la presenza di nuovi giardini e parchi pubblici; il miglioramento di tutto il centro cittadino; l’abbattimento progressivo ma deciso delle barriere architettoniche; la risoluzione dell’annoso problema costituito dalla strettoia tra Viale dei Pini e Via delle Regioni. E così via.
Ancora c’è molto da fare, poiché non tutti i problemi sono risolvibili in pochi anni. L’attenzione dell’opinione pubblica e il dibattito dovrebbero forse concentrarsi non su polemiche tanto astiose quanto poco costruttive e importanti, ma su altre questioni fondamentali per la città, come – per citarne solo due – il porto e l’ex cinema Excelsior.
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