Omicidio Emmanuel: a Fermo lutto cittadino
Confermata la custodia cautelare per il 39enne arrestato: per il Gip c'è il rischio di reiterazione del reato

E’ ritenuta altamente probabile la possibilità che l’indagato si ritrovi davanti l’occasione di molestare o aggredire altri extracomunitari, data la loro cospicua presenza in provincia di Fermo, soprattutto presso il seminario arcivescovile.
E’ dunque il rischio di reiterazione del reato la motivazione addotta dal Gip per accompagnare la decisione di confermare la custodia cautelare per Amedeo Mancini, detenuto a Marina del Tronto con l’accusa di omicidio preterintenzionale con l’aggravante della finalità razzista, per la morte di Emmanuel Chidi Namdi.
Una decisione presa dopo l’interrogatorio di garanzia del 39enne di Fermo, al termine del quale sono però stati esclusi il rischio di fuga e di inquinamento delle prove da parte dell’indagato, il cui arresto non è quindi convalidato, pur imponendo la sua permanenza nella casa circondariale ascolana.
Mancini, secondo quanto riferito dal suo avvocato Francesco De Minicis, avrebbe confermato di aver rivolto insulti razzisti alla coppia di nigeriani e di assumersi la responsabilità morale della morte del profugo, ma non quella giuridica. E’ arrivato anche ad offrire alla vedova tutto ciò di cui dispone in termini di beni e possedimenti immobiliari.
Intanto, a Fermo il 12 luglio è stato rispettata una giornata di lutto cittadino in memoria di Emmanuel Chidi Namdi, con le saracinesche dei negozi abbassate per mezz’ora. Giornata che è culminata in una seduta in Consiglio Comunale per l’approvazione di una mozione contro il razzismo e con una manifestazione in piazza del Popolo per lanciare un messaggio di integrazione, rispetto e uguaglianza, durante la quale si alterneranno associazioni, movimenti e artisti del mondo della musica, dello spettacolo, della cultura.
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