Italia Nostra: “Piazza del Popolo a Fermo sia una piazza… per il popolo”
L'associazione guidata a livello locale da Elvezio Serena si scaglia contro l'ipotesi di una riapertura alle auto
Apprendo dalla stampa che si torna a parlare di un utilizzo di piazza del Popolo a Fermo come parcheggio auto. Forte è la tentazione di convogliare nel salotto cittadino centinaia di auto che, alla ricerca disperata di uno dei 20 posti auto che si vogliono creare, formeranno caroselli che disturberanno pedoni, bambini e turisti, oltre a inquinare notevolmente l’atmosfera.
Tolta la pista su ghiaccio, che avrei visto molto bene a piazzale Azzolino, se non addirittura al Girfalco (dove si poteva far arrivare anche il trenino), tolte le casette in legno (molte delle quali rimaste chiuse per diversi giorni), che vedo meglio in Alto Adige e comunque non in Piazza, ora torna la smania di riempire il salotto cittadino: invece che con le persone, con le auto.
Secondo me sia la pista, con tutto l’addobbo, sia le casette, hanno tolto per oltre un mese quella spazialità architettonica e la grande monumentalità del gioiello fermano. Era anche difficile incontrare e riconoscere le persone, non si sapeva dove cercarle. Per giunta, in particolare nel periodo natalizio, durante le vacanze scolastiche, e nei fine settimana, ci hanno segnalato musica e rumore fino a notte inoltrata. A questo punto vorrei porre una domanda: quando la piazza era occupata da queste strutture dove hanno parcheggiato i relativi fruitori?
Ho accolto invece con molto favore l’utilizzo di negozi sfitti: questo sì che è un buon progetto. Utilizzare vetrine e negozi per promuovere attività, con l’auspicio qualcuno si interessi per impiantarvi un esercizio commerciale. Va creato e segnalato, l’anno prossimo, un vero e proprio percorso.
Si, perché Fermo vive grazie alla cultura, i musei, il teatro, il cinema, gli spettacoli, i concerti, i convegni, ecc. Ma la cultura non basta: Fermo vive e può continuare a vivere ogni giorno dell’anno con il commercio, che deve essere qualificato, specializzato e concorrenziale.
Oltre a incentivare la residenza, è necessario che le associazioni di categoria, di concerto con il comune, promuovano con convinzione l’insediamento di nuove attività commerciali/artigianali e il miglioramento di quelle esistenti. Manca una pasticceria, manca un negozio di fiori, manca un negozio specializzato di scarpe e cappelli, manca un negozio specializzato di cravatte, camicie e foulards, ecc.
Anche il Girfalco può contribuire a vivacizzare la città: deve tornare ad attrarre per la sua splendida posizione, soprattutto famiglie, giovani e gruppi di visitatori. Oltre a far ripartire la Casina delle Rose (per un turismo dignitoso a Fermo non sono sufficienti i Bed & Breakfast, ci vuole un altro hotel, possibilmente di classe), si dovrebbe concedere l’ex casa del custode per una attività di panineria, spaghetteria, yoghurteria, gelateria, pizzeria, birreria, stuzzicheria, piadineria, ecc.
Quanto sta accadendo in Italia e nel mondo in questi mesi per l’inquinamento dovuto al traffico ci deve far riflettere profondamente: anche la piccola Fermo deve essere resa più vivibile, potenziando il servizio pubblico urbano e disincentivando l’uso del mezzo privato.
Conclusione: il ritorno di questa proposta, dopo che la piazza e il centro nel periodo natalizio sono stati molto frequentati e non si sono evidenziati problemi di dove lasciare l’auto, denoterebbe una totale miopia. Ancor più grave mentre è in corso la redazione del Regolamento per l’Arredo Urbano.
Mi appello al Sindaco e a tutta l’Amministrazione comunale affinché non cedano alle pressioni di pochi con soluzioni obsolete e anacronistiche, decidendo per il bene e il futuro della città.
Anche il Commissario prefettizio, lo scorso anno, affermò: perché farci un parcheggio, la piazza è tanto bella così. E nessuno ha detto più niente.
Elvezio Serena
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