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Polemiche sulle presenze turistiche a Natale a Porto San Giorgio: “Banalità quasi ridicola”

Raccichini: "Solo un pretesto per attaccare un assessore. Pensiamo a programmare offerta turistica a livello provinciale"

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Panorama di Porto San Giorgio

Devo dire che tutta questa polemica sulle presenze delle persone a Porto San Giorgio durante il periodo natalizio è di una banalità che rasenta il ridicolo. Un tempo esistevano le polemiche agostane, adesso tocca sentire quelle sotto l’albero natalizio, come se non ci fossero problemi più importanti.

Si tratta di un evidente pretesto per attaccare un Assessore che, facendo un bilancio, ha ben operato, nonostante – è bene ricordarlo – non abbia le disponibilità economiche di cui godono i suoi colleghi di città a noi vicine, i quali possono anche usufruire di non indifferenti sponsorizzazioni.

Fa oltremodo specie il fatto che la polemica sia condotta operando un confronto con Fermo ed altre realtà. Dal mio punto di vista, se ci sarà un risveglio culturale e turistico del capoluogo, che non potrà certo limitarsi a qualche luce in più o a una pista del ghiaccio, ne deriveranno conseguenze positive per l’intero Fermano, che non è territorio diviso in feudi, ma un organismo unico la cui storia porta l’impronta secolare di Fermo.

Un tempo si diceva – nella vulgata sangiorgese – che Porto San Giorgio, in quanto stazione turistico-balneare – fosse più conosciuta di Fermo e ciò suscitava una sorta di comprensibile ma miope orgoglio. Oggi il turista, specialmente quello straniero, non verrebbe nel Fermano solo per il mare sangiorgese, ma per conoscerne i vari aspetti storici, artistici, paesaggistici, gastronomici e produttivi, che tuttavia non sappiamo presentare con efficacia e con la giusta unitarietà. E non solo il turista dovrebbe muoversi per vivere il Fermano nel suo complesso, anche gli abitanti del nostro territorio; allora, che un sangiorgese frequenti un po’ Fermo, Sant’Elpidio a Mare, Santa Vittoria, Amandola, e così via!

Si parla spesso di unire i servizi comunali. Ebbene, bisognerebbe anche cominciare a parlare di una programmazione culturale e turistica comune, per la cui realizzazione l’Amministrazione del capoluogo ha una responsabilità maggiore, poiché Fermo dovrà avere in questo campo una funzione trainante, ma non accentratrice.

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