Due argomenti apparentemente scissi e privi di un minimo comun denominatore: da un lato, la libertà d’espressione e, più in generale, le libertà civili (o presunte tali), sin troppo spesso palcoscenico prediletto da tutti coloro che – spesso senza alcun titolo o legittimazione – si autoproclamano novelli “Charlie” o che , comunque, si arrogano il diritto di stabilire cosa sia consentito o proibito sostenere, dichiarare, scrivere o addirittura solo pensare; dall’altro tematiche economiche come la sovranità politica e monetaria, il lavoro, l’Uomo.

Due argomenti – sosteniamo noi, gli “eretici” – niente affatto distanti ed inavvicinabili, ma che si possono rendere attigui proprio grazie all’Uomo, inteso non come mero fattore produttivo da incasellare tra le poste attive o passive di un bilancio (già, perché la cd. “scienza economica” ci viene addirittura a dire che l’uomo può rappresentare un costo!), e men che meno come “elettore”, “consumatore” o automa, bensì come punto di partenza se inteso nella sua individualità, e anche come punto d’arrivo se visto nei suoi aggregati collettivi, proprio come i padri del socialismo nazionale hanno insegnato. Non l’homo oeconomicus di ultimo conio, capitalista e mondialista, insomma, ma l’homo novus della Tradizione, privo di investiture dall’alto e portatore di valori, appunto, tradizionali, che arriva a rivestire su di sé le cariche più alto dello Stato, anzi a divenire egli stesso Stato, Stato sociale.

Di quest’Uomo dobbiamo e vogliamo parlare, propugnandolo come il virus capace di mandare in corto circuito il sistema delle moneta virtuale, moneta-debito,del lavoro inesistente e del benessere effimero ed illusorio, e al tempo stesso come mattone fondamentale per ricreare una comunità nazionale finalmente fondata sui valori Tradizionali, a cominciare dalla comunanza etnica, di lingua e di pensiero, fino ad arrivare alla collaborazione, alla coesione sociale, all’unità di Popolo.

Parleremo di tutto questo alla presenza di Mario Consoli e Fabrizio Fiorini, scrittori, giornalisti e saggisti (tra le altre) della rivista “L’Uomo Libero”, da sempre in “rivolta contro il mondo moderno” e convinta sostenitrice della necessità di un ritorno autentico – non di maniera e men che meno nostalgico ! – ai suddetti valori tradizionali, ad un’economia reale, ad un lavoro che renda “liberi a casa nostra e nel mondo”, non schiavi di una moneta privata, del debito creato dalla stessa finanza, della disoccupazione, del melting pot, dell’immigrazione di massa e a tutte le altre nefandezze a cui cercano di farci abituare.

L’appuntamento è a Montegranaro, biblioteca comunale, venerdì 30 gennaio, ore 21:30 e, come al solito, auspichiamo una partecipazione massiccia, nonché il più eterogenea possibile.

da Aries Officina Nazional Popolare