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Le mura e le porte di Fermo: per Italia Nostra un grande patrimonio da tutelare

Elvezio Serena: "L'impianto storico cittadino va maggiormente valorizzato, anche con idonea illuminazione e segnaletica"

Situazioni di degrado e abbandono nelle mura di Fermo

Le mura medievali di Fermo, specialmente per chi proviene da fuori città, ma anche per gli stessi fermani, oggi rappresentano sicuramente un elemento architettonico e paesaggistico di notevole importanza, che ne simboleggia il passato storico, forse però dimenticato.

In alcune zone dell’anello urbano sono molto evidenti e ben conservate, in altre purtroppo sono scomparse o ne restano poche tracce. Bellissimi i torrioni e i bastioni ristrutturati, altri in totale abbandono (alcuni potrebbero anche essere utilizzati per la risalita), e le monumentali porte Santa Caterina, San Giuliano, Sant’Antonio. Peccato non si sia riusciti ancora a riaprire Porta Marina: costituirebbe un accesso e un invito efficace verso il centro storico per i numerosi visitatori che provengono dal mare. Non dovrebbe essere un’operazione troppo difficile e costosa, ma porterebbe grossi benefici, specialmente in estate.

Il Comune ha fatto ripulire l’intera cinta muraria in occasione delle recenti festività: ottimo lavoro, che rappresenta sicuramente un bel biglietto da visita e segno, almeno in questa occasione, di attenzione al decoro urbano.

Sarebbe veramente molto attraente e suggestivo creare un percorso pedonale attorno al centro storico percorrendo le mura cittadine, ma i problemi di sicurezza legati al gran traffico automobilistico non consentono di realizzare, anche se ci fossero i finanziamenti, il progetto.

Situazioni di degrado e abbandono nelle mura di FermoSituazioni di degrado e abbandono nelle mura di FermoSituazioni di degrado e abbandono nelle mura di Fermo

Ecco le vie dove si snoda la maggior parte dell’impianto urbano di Fermo, su alcune delle quali è urgente intervenire con un restauro conservativo, arrestando così l’ulteriore degrado: via Roma, via Monteverde, via XX settembre, via Sabino, via Crollalanza, via della Carriera, viale Trento Nunzi, via XXIV maggio, viale Bellesi, via Sant’Antonio.

Spesso, quando la nostra sezione ospita gruppi di Italia Nostra, si prevede un apposito giro in pullman per far conoscere l’aspetto architettonico della città murata.

Purtroppo le piante, se da un lato creano ombra e frescura d’estate, spesso oscurano le mura fermane, e non si ha quell’impatto riscontrabile in altre città marchigiane come Urbino, Macerata, Loreto, Corinaldo, ecc., dove risaltano maggiormente e sono meglio illuminate.

Fermo cambierebbe volto se fosse ben visibile tutto il circuito urbano delle mura. Ma qui si aprirebbe un delicato e probabilmente acceso dibattito: togliere o no le piante.

Costeggiando le mura della città si rimane sconcertati dalla presenza di corpi completamente estranei, adibiti ai più svariati usi: tettoie, campi da bocce, sgabuzzini, baracche, recinzioni, striscioni, ecc.

Situazioni di degrado e abbandono nelle mura di FermoIn alcuni tratti, come in zona Largo San Giuliano, importante accesso al centro storico, le mura sono invase da cartelli segnaletici e pubblicitari, cavi, pali, box, tubi e colonnine.

Tratti di mura abbandonate sono riscontrabili in via Crollalanza, vicino alla rotatoria di Santa Caterina, dove vecchi pali della filovia sono ancora conficcati lungo le mura stesse dall’anno della dismissione (1977), o dove si evidenziano mattoni asportati.

Segnalo, inoltre, l’abbandono e il totale degrado dei tratti in via Crollalanza verso Porta romana (con l’aggressione alle mura della vite del Canada, piantata a suo tempo sui bastioni e sulle mura esterne) e il torrione fatiscente di viale Bellesi, nei pressi dell’Istituto Industriale Montani.

Non so se esiste un piano di interventi (è auspicabile), da parte dell’Amministrazione comunale e della Soprintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Marche, per il risanamento, il recupero e la valorizzazione dell’enorme patrimonio di mura, torrioni e bastioni della città.

Rivolgo però un appello al Comune affinché provveda finalmente ad una operazione di decoro per quanto di sua competenza, obbligando nello stesso tempo i privati che occupano le zone sottostanti (o adiacenti) le mura storiche a eliminare quanto non pertinente, e a ripulire totalmente le aree corrispondenti.

da Elvezio Serena
Presidente Italia Nostra Fermo

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