Comitato per la Bellezza: Appello Nazionale contro il motodromo di San Marco
Il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste di Fermo presenta con piacere l’importante documento dell’appello nazionale e che costituisce indubbiamente un salto di qualità nel dibattito sul motodromo di San Marco alle Paludi.
Il Comitato per la Bellezza, costituito dalle principali associazioni ambientaliste italiane e presieduto da Vittorio Emiliani, ha voluto promuovere un appello-lettera aperta agli amministratori comunali, provinciali e regionali per chiedere di non realizzare il motodromo di San Marco alle Paludi, sulla base di argomentazioni di normale buon senso, prima ancora che ambientaliste.
Lasciamo alla lettura integrale del testo la constatazione della forza intrinseca degli argomenti usati, ma ci preme qui evidenziare alcune delle personalità che hanno sottoscritto tale lettera aperta: oltre al Presidente del Comitato per la Bellezza Vittorio Emiliani, troviamo Fulco Pratesi e Danilo Mainardi, che non hanno bisogno di presentazioni; Giulia Maria Mozzoni Crespi, fondatrice del FAI, e Desideria Pasolini Dall’Onda, fondatrice di Italia Nostra; i presidenti di tutte le principali associazioni ambientaliste italiane, Vittorio Cogliati Dezza di Legambiente, Stefano Leoni del WWF, Alessandra Mottola Molfino, di Italia Nostra, Maurizio Pallante, del Movimento per la Decrescita Felice; urbanisti e architetti famosi come Berdini, De Lucia, Salzano, Cervellati, Nicolini, Turroni, Pera; e poi Alberto Asor Rosa, un faro per tutti coloro che cercano di difendere il territorio ed il patrimonio culturale del nostro paese, e Giuliano Cannata, docente di Pianificazione dei bacini Fluviali all’Università di Siena e coordinatore del Piano di Bacino del Tenna; il professor Stefano Papetti, che ognuno conosce bene, insieme ad altri storici dell’arte come Spinosa, Toscano, Pinelli, Guzzo, Emiliani; ambientalisti di vecchia data come Mattioli, Amendola, Bettini, Tassi, Pallottino; e poi Tullio Pericoli, Mario Dondero e Licia Colò, insieme a molte personalità conosciute e stimate nella regione per la lunga esperienza in difesa del territorio: Manuela Vitali, Silvia Catalino, Carlo Verducci, Massimo Marcaccio, Marco Moruzzi, Gaetano Pirone, Olimpia Gobbi, Luigi Rossi.
Oltre a molti altri che si possono leggere nell’appello.
È evidente che la forza di tale appello non sta soltanto nel prestigio personale induscusso ti queste persone, nella loro storia personale, nella loro esperienza; ma sta soprattutto nel fatto che queste personalità costringono tutti noi, cittadini ed amministratori, a pensare al consumo di suolo della nostra regione, non come una faccenda che riguardi solo il quartiere o la frazione dove avviene, ma tutto il paese, tutto il devastato paese in cui si inserisce questo insano progetto.
Questi nomi ci impongono di allargare lo sguardo dal nostro orticello alla nazione; perché queste persone possono vedere, con la loro lunga esprienza in queste problematiche, il fatto nella sua globalità ed inquadrare questo che può sembrare un piccolo fenomeno periferico, marginale, o forse tutto sommato senza grandi conseguenze (“è solo una strada” ha detto qualcuno), nel panorama generale della gestione del territorio nel nostro paese, ed identificarlo per quello chè: uno scempio ambientale.
La nostra regione ha la più alta quantità di strade asfaltate per kmq d’Italia, dopo la Liguria; la nostra regione ha consumato, asfaltato e cementificato più di 90 mila ettari di suolo agrario in quindici anni, pari al 12% del territorio libero, tenendo una media spaventosa che ci porterà a ricoprire completamente l’ambiente rurale in poche decine di anni, alle generazioni dei nostri nipoti.
Queste considerazioni ci obbligano a pensare al piccolo e periferico ambiente in cui viviamo, come un patrimonio prezioso da salvaguardare perché ne siamo responsabili verso tutti, non solo verso chi vive lontano, da un’altra parte, ma anche verso chi vivrà qui in futuro.
Le Associazioni continueranno a raccogliere le firme dei cittadini anche nei prossimi giorni per consegnare poi l’appello al Comune di Fermo e all’Amministrazione provinciale.
da Il Coordinamento delle associazioni ambientaliste di Fermo
Italia Nostra, Lipu, Legambiente, FAI, WWF, Archeoclub, CAI, R&V Territorio,
Movimento Decrescita Felice, Luoghi Comuni, Circolo River Keeper, Chi Mangia la Foglia
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