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Assemblea dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti

assembleaIl 13 dicembre ricorre la festa di Santa Lucia, la santa protettrice della vista. E proprio per parlare di vista che in questa giornata l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha voluto tenere nel capoluogo del Girfalco l’assemblea dei soci del Fermano, momento non solo associativo, ma anche socialmente rilevante, come attestato dalla folta presenza di autorità che sono ad essa intervenute.


Parlare della vista ha così significato per i dirigenti della UIC discutere con gli interlocutori istituzionali più prestigiosi dei problemi di chi della vista è privo o menomato.
Cecità, infatti, vuol dire non poter fruire della mobilità, quella che chi vede normalmente sperimenta invece tutti i giorni fin dall’attraversare un incrocio per poi salire in auto.
Ma queste sono azioni che ad un non vedente sono precluse quasi aprioristicamente.
La UIC ha colto allora l’occasione di una gremita adunanza, tenutasi presso la Casina delle Rose di Fermo, dopo la tradizionale celebrazione nella cripta del Duomo. Si è fatto il punto assieme agli intervenuti Saturnino Di Ruscio e Nello Raccichini – l’uno sindaco, l’altro presidente del consiglio del capoluogo- sull’attuazione di un progetto che l’UIC assieme all’amministrazione comunale sta perseguendo per la dotazione di dispositivi acustici nei semafori di viale Trento e della stipula della convenzione del servizio di mobilità urbana, progetti con i quali si intende garantire una più vera integrazione nel tessuto urbano cittadino –e non solo- ai soci dell’Unione così come a quanti, per diverse situazioni, si trovino in condizione di menomazione sensoriale.
Migliorare la quotidianità di un non vedente vuol dire allora –come sottolineato dal presidente della UIC provinciale, cav. Corradetti- avere anche la possibilità di un’adeguata assistenza specialistica, per cui l’ennesima sollecitazione alle istituzioni, ed ai politici intervenuti –come la consigliera provinciale Canigola-, a sostenere l’iniziativa della costituzione del centro di ipovisione presso la struttura ospedaliera dell’A. Murri, centro che ancora esiste solo sulla carta e che ha persino avuto i finanziamenti regionali ad esso destinati per la costituzione, i quali finanziamenti tuttavia il centro non ha mai ricevuto.
E questo con il rischio non solo di avere sminuite le preziose professionalità oculistiche che lavorano nel nosocomio fermano –a cominciare dalla dott.ssa Guerrieri-, ma anche di perdere questo servizio peculiare, dedicato alla minorazione della vista ed alla sua cura.
Anche per questo l’UIC agisce quotidianamente, investendo sia tempo sia professionalità in un’assistenza che sia tout court, il che ha fatto manifestare pure l’esigenza della locazione del suo ufficio fermano in una sede più consona alla mole di iniziative che in essa si tengono.
Il sindaco di Fermo, al pari del vicepresidente della Provincia Massicci, ha pertanto accolto con sincera fattività le istanze avanzate dalla gremita assemblea, sottolineando in tale maniera la sussidiarietà che intercorre tra gli enti locali e le associazioni, soggetti che, quando cooperano –e bene-, concorrono sempre ad miglioramento di un tenore di vita che non avvantaggia i pochi soci soltanto, ma i cittadini tutti invece.

Dalla Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

Redazione Fermo Notizie
Pubblicato Martedì 15 dicembre, 2009 
alle ore 17:30
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