La questione della gestione associata dei servizi sociali va inquadrata in un disegno più ampio di svilimento del territorio e delle risorse di Sant’Elpidio a Mare frutto delle logiche e degli equilibri interni del PD che non sono certo focalizzati a a Sant’Elpidio a Mare ma verso la costa per intuibili motivi.

Già a luglio denunciavo, insieme al mio gruppo, che l’amministrazione di Sant’Elpidio a Mare si era completamente asservita al PD e da lì in poi ne abbiamo visto le conseguenze. L’approvazione del Metanodotto da parte della Regione e il depotenziamento del servizio locale di pronto soccorso sono solo gli esempi più eclatanti ma non certo gli unici se si considerano altri provvedimenti emanati per sole finalità politiche, in vista della prossima campagna elettorale che pare sia già iniziata, e non a beneficio dell’intera cittadinanza.

Non ci stupiscono quindi i dubbi e le perplessità sollevati dal Gruppo Lattanzi e dalla cittadinanza più attenta. Ma vi è di più.

Sant’Elpidio a Mare nel corso degli anni ha dato già prova di eccellenza nella gestione come Capofila dei più importanti servizi in ambito sociale tra cui il Servizio di assistenza domiciliare, il servizio educativo territoriale per disabili, la gestione della struttura “Girasole” e, senza dimenticare, che la nostra città è anche sede del Centro antiviolenza. Stupisce allora e non può che insospettire la circostanza che il ruolo di capofila sia stato attribuito al Comune di Porto Sant’Elpidio. Si tratta di un fatto strano e paradossale perché era invece del tutto normale che il ruolo capofila venisse attribuito al nostro Comune proprio perché già da anni lo svolge egregiamente in tutti i maggiori servizi che ho elencato.

Paradosso per paradosso, come poter dimenticare poi che già il comune costiero per anni proprio come Capofila ha omesso di restituire a Sant’Elpidio a Mare circa un milione di euro.
Ora la delibera di fine dicembre affida ad altri (Porto Sant’Elpidio) la gestione di ben un terzo delle risorse del bilancio di Sant’Elpidio a Mare, senza peraltro stabilire come verrà gestita la convenzione intercomunale, quali siano i ruoli e le responsabilità dei dipendenti dei comuni interessati, quali sia la distribuzione ponderata delle risorse e il ritorno in termini disservizi alla cittadinanza, servizi che teniamo a ribadire già erano eccellenti per Sant’Elpidio a Mare e rischiano di essere sviliti, come già accaduto per molti altri servizi.

In tutto questo l’amministrazione Terrenzi non ha saputo fornire spiegazioni né ha saputo tutelare la nostra città, cosa che si sta ripetendo sempre più spesso.

Per ordine di partito la delibera in questione doveva essere approvata entro l’anno e così è stato anche da parte dell’amministrazione Terrenzi che ormai, come abbiamo ben visto per il Metanodotto, non ha più margini per dissentire dal PD. Per la nostra città si è aperta ormai una voragine verso il potere della costa e temiamo possa progressivamente allargarsi a riguardare altri servizi. Che ne sarà per esempio del servizio Cultura?

Mi è stato chiesto il nostro orientamento sulla delibera in questione sulla quale manifesto tutta la mia contrarietà per i motivi che ho detto, delibera che – come tutte quelle dell’ultima epoca PD Terrenzi – è entrata in consiglio comunale non per una vera discussione ma già blindata dai voti necessari per la sua approvazione, e ahimè proprio grazie ai voti dei consiglieri ex-DC Cognigni e Diomedi che sono i voti determinanti per tenere in piedi questa amministrazione qualsiasi cosa voglia fare, sicchè come consigliere comunale di Sant’Elpidio a Mare della DC non ho potuto che abbandonare l’aula consiliare perché troppo disgustato.

dal capogruppo consiliare DC Sant’Elpidio a Mare Giuseppe Perini