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I mercoledì d’essai: secondo magico film della rassegna

rickyL’Assessorato alla Cultura del Comune di Monte Urano, in collaborazione con Giometti Cinema presenta “I mercoledì d’essai”, primo ciclo della stagione 2009-2010, al Cine-Teatro Comunale Arlecchino (via Gioberti 14).


Mercoledì 11 novembre verrà proiettato il film “Ricky” di François Ozon (Francia-Italia 2009, 90′): una storia d’amore e libertà grazie al genio immaginifico di Ozon. Un racconto reale e fantastico che seduce e rovescia la storia anche contro l’ovvio e la verosimiglianza. Un tocco di magia per ritrovare la leggerezza dell’universo in cui tutti ci muoviamo.
Anna Maria Pasetti – FICE:
“Bizzarro impenitente. Giocherellone osservatore dell’umana specie fino a trasformarla in qualcos’altro. A François Ozon piace cambiare per essere uguale a se stesso. Traendo libero spunto dal romanzo Moth di Rose Tremain, confeziona la fanta-commedia agrodolce Ricky, intingendo nel magico un realismo per metà del film profondamente dardenniano. La scena, infatti, si apre nella plumbea provincia nella Francia del Nord, dove la ragazza madre Katie (Alexandra Lamy) e la figlioletta Lisa (l’enfant prodige Mélusine Mayance) arrivano faticosamente a fine mese, essendo la donna una semplice operaia. Tra un turno e l’altro incontra il collega Paco (Sergi Lopez): nasce la passione seguita dal pargolo Ricky. La famigliola sembra il ritratto di una felice cartolina proletaria, finché l’uomo nostalgico dongiovanni lascia donna e prole, ignaro delle novità “fisiologiche” che stanno prendendo forma nel corpo del piccolo Ricky. Con queste se la vedranno Katie e Lisa, inizialmente sconvolte e in pellegrinaggio tra uno specialista e l’altro, successivamente rassegnate alla diversità. Che poi, alla fine, può anche esser fortunosa se data in pasto alle voracità mediatiche. Per fortuna cuor di mamma Katie opterà per una soluzione completamente sentimentale, facendo volare il film nel cielo mielato della fantasia a lacrima pronta.
Interessante nella materia e certamente poetico nei momenti migliori, Ricky non decolla come Ozon si sarebbe augurato. Il motivo risiede in una sceneggiatura debolmente raccordata e che non soddisfa la cura nei dettagli – specie nel trattamento dei rapporti interpersonali – di una storia intrigante e dotata di una grande dose metaforica. L’accettazione che diventa esaltazione della diversità è un tema caro al regista francese – pure il suo recente e più riuscito Angel (2007) lo rimarcava nelle gesta di una folle eroina romantica – ma non può stare in piedi da solo se non supportato da una scrittura che vada in profondità, seppur si tratti di un film che reclama “leggerezza” rispetto ad altre opere della sua filmografia. Un plauso va, comunque, all’esilarante sequenza girata (con fatica, ammette il regista) nel supermercato e alla prova delle due attrici: Lamy solitamente impiegata in ruoli comici si cimenta qui con un film fuori dai generi e dai registri e la sua Katie è una madre sostanzialmente affaticata, preoccupata e molto realistica; la piccola Mélusine Mayance offre una performance da professionista “matura” che di certo lo stesso Ozon non tralascerà di utilizzare nei suoi prossimi lavori.
Roberto Nepoti – LA REPUBBLICA
“Non avesse altri meriti (e li ha), a François Ozon andrebbe riconosciuto quello di sorprenderci a ogni nuovo film. Con Ricky, ci propone una parabola sulla maternità in forma di racconto fantastico, rendendo via via più porose realtà e immaginazione fino a portarci in territori pressoché inesplorati. All’inizio siamo dalle parti del realismo sociale, con una famiglia precaria (una giovane operaia, sua figlia e il suo nuovo amante) in un contesto assolutamente ordinario. Quando nasce il piccolo della nuova coppia, Ricky, il film scivola verso il fantasy: all’opposto di quanto accade negli horror dove il neonato è uno scherzo della natura, però; anzi, acquistando un tono via via più lieve e sereno. Poche le analogie col cinema noto. Eccetto forse lo stesso Ozon (Sotto la sabbia, dove una vedova viveva col fantasma del marito) o, in altra area, i film di M. Night Shyamalan.”
Paolo Mereghetti – IL CORRIERE DELLA SERA
“(…) il bello del cinema, e di Ricky, è proprio che alla fine ognuno è libero di trarre la morale che vuole. Anche in barba alle slabbrature e alle incongruenze che il film non si preoccupa di nascondere (…) e che anzi diventano una nuova dimostrazione delle libertà che il cinema può regalarci.”
Mercoledì 18 novembre invece, la rassegna propone “I love Radio Rock” di Richard Curtis (Gran Bretagna 2009, 135′): la vera storia di una seguitissima radio illegale, un dichiarato omaggio ai deejay delle mitiche stazioni radio, un film dai ritmi assolutamente travolgenti, dove l’amore per la musica si vede e soprattutto si sente…senza mai un attimo di noia.
In seguito, mercoledì 25 novembre verrà proiettato “Lebanon” di Samuel Maoz (Israele 2009, 92′): Leone d’Oro all’ultima mostra del cinema di Venezia, un film durissimo, forse discutibile, ma molto bello, potente e originale. Mai come in questo caso la guerra è soggettiva, non troviamo più la coscienza del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto, dei buoni e dei cattivi. Lebanon è un’opera senza sconti, che non ci lascia per molte ore dopo la sua visione.
Nel mese di dicembre saranno previste altre quattro proiezioni: mercoledì 2 e giovedì 3 dicembre, mercoledì 9 e mercoledì 16 dicembre.
La rassegna di Cinema d’essai è inserita nel circuito: CINEMANIA-REGIONE MARCHE-AGIS-ANEC-AGISCUOLA-FICE.
L’inizio degli spettacoli è alle ore 21,30, con ingresso unico a 5,00 euro e abbonamento ai quattro film a 12,00 euro. Per informazioni chiamare Cinema Arlecchino 0734/840143 oppure Ufficio Cultura 0734/848723.
La rassegna del cinema d’essai proseguirà tutti i mercoledì mese per mese fino ad aprile 2010 (salvo particolari periodi e festività); per conoscere i film che mese per mese verranno messi in programmazione è sufficiente visitare il sito internet del Comune: www.comune.monteurano.ap.it.

Dal Comune di Monte Urano

Redazione Fermo Notizie
Pubblicato Lunedì 9 novembre, 2009 
alle ore 18:18
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