“Il Ministro Sacconi con le sue dichiarazioni ha offeso gli imprenditori, gli artigiani e tutti i lavoratori marchigiani.”

“Il modello marchigiano di politica industriale è riconosciuto nel mondo per il suo valore ed  infatti viene apprezzato anche in altri paesi che condividono le nostre preoccupazioni in tema di sostegno alle Pmi. Il suo valore sta nella flessibilità che, anche in questo difficile momento, consente alle aziende di affrontare la crisi in atto pensando già al suo superamento per un nuovo futuro di crescita e sviluppo. Ricordo inoltre che,  proprio per sostenere la competitività delle nostre  imprese,  la Regione Marche ha stanziato ben 97 milioni di euro di risorse proprie in ricerca e innovazione e altri 12 milioni sono in arrivo con lo scorrimento graduatorie. Non accettiamo quindi lezioni dal Ministro Sacconi. Il suo Governo, fino ad adesso, per le Marche non ha fatto altro che attivare le procedure della Marzano come la stessa legge prevede, ma per ora qui, nonostante tante parole e promesse, non è arrivato un euro. Inoltre, il Governo non ha preso in considerazione il fatto che la tutela va estesa al territorio e all’indotto e che è necessario un programma di riconversione e diversificazione dell’economia per salvaguardare i livelli occupazionali come è emerso anche ieri nella discussione del caso Fiat. Solo con un Accordo di programma come quello proposto dalla Regione e, per ora, ignorato dal Governo, potremo far fronte alla situazione quando gli effetti degli ammortizzatori sociali finiranno. L’Accordo infatti  prevede una serie di iniziative per l’attrazione di nuovi investimenti, per stimolare l’imprenditoria piccola e media e  per diversificare l’economia. Non avrei acceso la polemica se non fossi stato provocato dal Ministro. Preferisco la concretezza agli spot e alla demagogia e la collaborazione istituzionale per il benessere dei cittadini  agli scontri”.

Dalla Regione Marche