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Ordigno inesploso alla chiesa di Campiglione di Fermo: si indaga alla ricerca di certezze

I Carabinieri agli ordini del Comandante Peluso attendono l'esito degli esami sulla bomba, fanno rilievi e sentono molte persone

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auto dei Carabinieri, gazzella, 112

Non c’è ancora certezza che gli autori del gesto di Campiglione, forse dimostrativo, forse andato a vuoto, siano gli stessi attentatori delle altre tre chiese di Fermo colpite da esplosioni degli ultimi mesi.

Ad esprimersi sull’esito del primo giorno di indagini, dopo il ritrovamento dell’ordigno inesploso di fronte al portone della chiesa di San Gabriele dell’Addolorata, è il Comandante Roland Peluso, che coordina il lavoro dei Carabinieri di Fermo, che insieme ai Ris stanno cercando di far luce sull’episodio.

Dal corpo speciale dei militari dovrà infatti arrivare l’esito degli esami sul contenuto del barattolo con miccia ritrovato la mattina di domenica 22 maggio dal parroco, che alla vista del rudimentale congegno ha subito allertato i Carabinieri.

Mentre si attende di sapere se la bomba è riconducibile alle altre esplose al Duomo, a Lido Tre Archi e a San Marco alle Paludi, gli uomini dell’Arma stanno effettuando sopralluoghi e sentendo molte persone per cercare di tracciare un profilo degli attentatori. Tutte le ipotesi sono aperte: sa va dalla pista dell’intimidazione e della criminalità più o meno organizzata, che lancerebbe preoccupanti segnali verso chi, i sacerdoti, si occupano di sociale, fino al gesto di uno squilibrato.

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