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Pestaggio ad un immigrato a Fermo: “Inaccettabile atto di violenza razzista”

Il Partito Comunista d'Italia si scaglia contro politica e persone che alimentano mentalità xenofoba

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Aggressione, rissa, gang, violenza

Leggiamo, ma non più con grande stupore, la notizia del pestaggio contro un immigrato avvenuto a Fermo. Si tratta di un inaccettabile atto di violenza razzista di cui sono indirettamente responsabili tutte le forze politiche e le persone che, o per visibilità o per superficialità, continuano ad additare gli stranieri come il problema principale che osta alla ripresa economica e sociale del nostro Paese.

I flussi migratori costituiscono una problematica complessa e bisogna interrogarsi sulle loro cause politiche ed economiche per poter approntare delle soluzioni che comunque saranno altrettanto complesse e non immediate e che soprattutto dovranno essere improntate ad uno spirito di solidarietà e di cooperazione.

Gli stessi poteri politici ed economici che hanno interesse a disviare il malcontento dell’opinione pubblica verso un facile capro espiatorio, alimentando così una mentalità xenofoba, sono gli stessi che sono poi interessati all’arrivo di masse di persone da sfruttare sul piano lavorativo in modo da spingere verso il basso i diritti lavorativi e le dinamiche salariali. Chi alimenta le guerre e la povertà non punta solo ad ottenere il controllo dei mercati mondiali e delle risorse, ma anche alla creazione di una massa di diseredati con i quali ricattare i lavoratori del Nord del mondo. Riteniamo che l’unica soluzione di questa problematica sia quella di cambiare il sistema socio-economico vigente, che necessita dell’esistenza di disoccupati e lavoratori in nero per abbassare i salari a vantaggio dei profitti privati, con un altro che punta alla soddisfazione dei bisogni complessivi della società e che non ha bisogno di scatenare guerre e alimentare le disuguaglianze globali.

Ora qualcuno potrà giustificare la violenza perpetrata a Fermo accusando l’aggredito di tentativo di furto, magari elevando i due aggressori al rango di eroi, ma non per questo sarebbe più vicino alla soluzione dei propri problemi quotidiani. Magari si potrà sentire appagato dall’aver indirizzato il proprio livore interiore verso un altro disgraziato: c’è quasi una sorta di piacere nel vedere qualcuno che sta peggio di noi. Allo stesso modo le masse povere romane si sentivano in qualche modo “nobilitate” dall’esistenza degli schiavi e così sostenevano il sistema schiavista anche se, in fin dei conti, le danneggiava.

dal Partito Comunista d’Italia, Federazione di Fermo

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