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Porto Sant’Elpidio: Antonio Rezza chiude la stagione del Teatro delle Api con “Fratto X”

Sabato 11 aprile lo spettacolo scritto dall'attore e regista, interpretato insieme a Ivan Bellavista

Antonio Rezza in "Fratto X"

Antonio Rezza con lo spettacolo “Fratto X” chiude sabato 11 aprile il cartellone del Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio realizzato dal Comune insieme alla Fondazione Progetto Città & Cultura e all’AMAT con il contributo di MiBACT e Regione Marche.

Lo spettacolo, una ideazione di Flavia MastrellaAntonio Rezza (mai) scritto da Antonio Rezza, è interpretato insieme a Ivan Bellavista sulla scena/habitat di Flavia Mastrella e sul disegno luci di Mattia Vigo.

Rezza e la Mastrella, definiti “la coppia più anticonvenzionale del teatro italiano”, firmano la regia a cui ha collaborato Massimo Camilli.
Scrivono i due autori: «Il telecomandato gira in cerchio: la spensieratezza non ha luogo. Entra la ferraglia con la pelle appesa. E con la voce forte. Si gira e se ne va. Urla da lontano parole piene d’eco. Torna e se ne va. L’eco ammutolisce. Un taxi perduto è un lamento mancato, disperazione in cerchio con autocritica fasulla, vittimismo di regime, modestia tiranna e tirannia del consueto. Tutto ciò che si assomiglia va al potere. E Rocco e Rita a fare uno il verso non dell’altro ma dell’uno. A imitar se stessi c’è sempre da imparare. Ma chi imita se stesso è la cancrena nell’orecchio di chi ascolta. E marcisce l’ambizione. L’ansia non è uno stato d’animo ma un errore posturale. Forma e demenza non viaggiano mai sole. Tra le dune di un deserto, uccelli migratori volano felici sulla testa di due uomini sereni, lievemente turbati dall’arroganza del potente di turno, essere antropomorfo con le braccia malformate dal compromesso elettorale. La cultura è fatta a pezzi da chi ama sceneggiare. E poi la voce di uno fa parlare l’altro che muove la bocca per sentito dire. E si lamenta del suo poco parlare con la voce che lo fa parlare. Litiga con la voce che lo tiene al mondo. Applausi a chi ha ben poco da inchinare. Rarefatta dalla santità, Rita da Cascia oltraggia la provenienza, si ama non per sentimento ma per residenza: siamo sotto un fratto che uccide, si muore per eccessiva semplificazione. Il lottatore di sumo desume che dedurre è un eccesso. Sindoni a confronto con cartoni animati redentori. Guerrieri di ritorno da niente e specchi carnefici a mettere parole in bocca allo specchiato».

Informazioni: biglietti di posto unico numerato 15 euro, ridotto euro 12 in vendita al botteghino del Teatro delle Api (tel. 0734/902496) e presso Eventi Culturali (tel. 0734/902107). Info e prevendite anche in Amat ad Ancona (tel. 071/2072439) www.amatmarche.net. Inizio ore 21,15.

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