Non sono conclusi i rilievi degli inquirenti presso il vivaio Lauri di Porto San Giorgio, all’interno del quale si è tolto la vita il figlio dei titolari, Duilio Pazzi, rinvenuto cadavere nel pomeriggio del 24 febbraio.

Sarebbero infatti emersi alcuni particolari della vicenda che i Carabinieri e la Guardia di Finanza, che stanno conducendo le indagini, hanno intenzione di chiarire: l’atto compiuto dai militari è stato porre sotto sequestro la struttura dell’azienda che si trova sulla statale Adriatica, a nord del centro abitato di Porto San Giorgio.

Sono stati ascoltati i famigliari e la fidanzata di Duilio Pazzi, per cercare di ricostruire i motivi che possano aver indotto il 42enne a compiere l’estremo gesto. Visionate anche le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza di un attiguo fast-food, per dare credito a quella che sarebbe la testimonianza di un passante, ovvero stabilire se qualcuno sia uscito o meno dal vivaio nel lasso di tempo in cui il suicida, durante la pausa pranzo, sarebbe dovuto trovarsi da solo nel fabbricato, decidendo quindi di dare seguito ai suoi intenti.

Sequestrato anche il biglietto che l’uomo ha lasciato per chiedere scusa ai suoi cari prima di togliersi la vita.