Inaugurazione del Centro Sociale di San Marco alle Paludi
Sarà inaugurato domenica 18 aprile 2010, a partire dalle 18.30 il nuovo Centro Sociale di San Marco alle Paludi.
La sede è stata ricavata in un’ala dell’ex convento Rivocelli. Parte dell’edificio storico è stato dato in concessione dall’Arcidiocesi di Fermo al Comune di Fermo proprio per ospitare il nuovo centro sociale. La convenzione avrà la durata di 30 anni.
“Fino ad oggi tutta la zona di San Marco alle Paludi era sprovvista di una struttura di riferimento– ha commentato il Sindaco Saturnino Di Ruscio – oggi i cittadini potranno usufruire di uno spazio quanto mai importante che potrà ospitare riunioni, assemblee pubbliche, iniziative culturali e momenti di festa”.
Il taglio del nastro è fissato alle ore 18.30 alla presenza del Sindaco Di Ruscio, dell’Abate di San Marco Mons. Vinicio Albanesi, del Prefetto Emilia Zarrilli e di molte altre autorità civili e militari. Seguirà una festa/merenda alla quale tutta la cittadinanza è invitata.
L’abbazia di San Marco alle Paludi rappresenta da sempre un’importante risorta religiose, culturale ed archeologica per tutto il territorio. Il priorato di San Marco alle Paludi fu fondato verso la fine dell’ XI secolo, in un’area dove molto probabilmente preesisteva un antico oratorio cristiano. Di fondamentale importanza fu l’opera di bonifica dei monaci grazie alle quale fu restituita vita alla circostante zona paludosa della piana del Tenna. Annesso all’antico monastero era un lazzaretto per i lebbrosi dove i monaci raccoglievano i numerosi reduci dalle crociate: esso venne poi convertito in ospedale per la cura degli infermi dei paesi limitrofi. Con una bolla, datata 5 luglio 1256, il pontefice Alessandro IV poneva il monastero sotto la speciale protezione papale. Nel secolo XV iniziò il periodo di decadenza, dovuto all’esiguità numerica dei monaci, alla chiusura del lazzaretto-ospedale e alle continue incursioni piratesche. Il 27 dicembre 1463 i monaci abbandonarono il monastero per rifugiarsi in quello di Santa Caterina a Fermo, assumendone tutti i beni e i privilegi: in quell’occasione Pio II conferì al suo superiore il titolo di abate e il titolo di abbazia fu esteso anche all’abbandonato monastero di San Marco, che versò in condizioni rovinose e venne riedificato all’inizio del XX secolo. Dell’antico edificio restano visibili quattro archi del XIII secolo.
Dal Comune di Fermo
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