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Concessioni demaniali: la proposta del sindaco Agostini

sindaco agostiniIl sindaco di Porto San Giorgio propone una soluzione percorribile sulla delicata questione delle direttive Ue al Governo italiano in materia di rinnovo delle concessioni demaniali, che sta allarmando gli operatori balneari nelle Marche come in altre Regioni costiere; in alegato la lettera inviata al governatore della Regione Gian Mario Spacca ed ai ministri Fitto e Brambilla.


“Porto San Giorgio (FM), li 26/10/09.
Ill.mo Ministro del Turismo
Onorevole Michela Vittoria Brambilla
Via della Ferratella in Laterano, 51 – Roma
Ill.mo Ministro per gli Affari Regionali
Onorevole Raffaele Fitto
Via della Stamperia, 8 – Roma
Ill.mo Sig. Presidente della Regione Marche
Dott. Gian Mario Spacca
Via Gentile da Fabriano, 9 – Ancona
Oggetto: operatori balneari e insistenza su concessione demaniale.
Ill.mi Sigg.ri,
nelle qualità,
la presente a seguito delle dichiarazioni pubbliche dei giorni scorsi dell’assessore regionale al turismo Vittoriano Solazzi, a concordare sul fatto che il lavoro dei concessionari demaniali marittimi vada difeso e valorizzato come risorsa e non penalizzato alla luce della procedura di infrazione aperta dalla Commissione Europea sul “diritto di insistenza”, ma anche a prendere le distanze da ulteriori esternazioni pubbliche contro il Governo o peggio da eventuali prossime manifestazioni di piazza.
Fare politica su presupposti erronei, pure con la benevola volontà di tutela delle ragioni dei concessionari balneari, chiamati pure loro prossimamente alle urne regionali, non aiuta a risolvere i problemi.
E’ noto infatti che il 2 febbraio scorso la Commissione Europea ha inoltrato all’Italia un avviso di messa in mora rispetto all’art. 37 del codice di navigazione, che prevede il cosiddetto “diritto di insistenza” nei confronti di chi è già concessionario, perché in contrasto con l’art. 43 del trattato CE, sulla parità di opportunità di fare impresa per tutti gli operatori all’interno degli stati membri.
E’ noto anche che il 4 agosto la CE ha informato che in caso di mancato adeguamento dell’Italia entro l’anno 2009 scatterà la procedura di infrazione.
In altre parole la Commissione Europea apre alla libertà di mercato eliminando così la possibilità del rinnovo automatico ogni sei anni, come garantito dall’art. 10 della legge n.88/2001.
Ora, scaricare sul Governo i timori dei concessionari di non vedere automaticamente rinnovate le proprie concessioni demaniali con grave pregiudizio economico degli investimenti effettuati e ripercussione negativa sul reddito delle famiglie, che peraltro solitamente vi lavorano, come pure dell’economia nazionale, è sbagliato.
Infatti la materia delle concessioni di beni pubblici, siano essi del demanio ovvero del patrimonio indisponibile dello Stato, delle Regioni o dei Comuni, non può dirsi estranea alla necessità di procedure comparative ad evidenza pubblica, ogni volta che si debbano affidare commesse o beni pubblici di rilevante interesse economico.
Il contrasto tra la normativa di carattere nazionale – nel caso di specie, i rinnovi sessennali automatici a tempo indeterminato – e l’ordinamento comunitario, comporta necessariamente la disapplicazione della disciplina interna e il riconoscimento della conseguente invalidità degli atti applicativi, incombendo l’obbligo di tale disapplicazione non solo al giudice, ma anche a tutti gli organi dello Stato comprese le più diverse Autorità Amministrative.
Già oggi infatti il diritto di insistenza non garantisce affatto alcun rinnovo automatico della concessione, se alla domanda di chi è già concessionario si accompagnano altre domande.
Essere già concessionario è solo un criterio preferenziale a parità di offerte tra più richiedenti la concessione demaniale, null’altro.
In ciò la giurisprudenza della Corte Costituzionale, proprio nel rispetto delle direttive comunitarie di liberalizzazione del mercato, è chiara da tempo e ciononostante nessuno si è mai strappato le vesti.
Già oggi è illegittimo il comportamento di chi a fronte di due domande di concessione dello stesso bene, invece di compararle in competizione secondo i criteri prioritari delle maggiori garanzie di proficua utilizzazione della concessione e della rispondenza dell’istanza ad un più rilevante interesse pubblico, si attesti acriticamente sul rinnovo all’ex concessionario per il cosiddetto “diritto di insistenza”.
Il Comune di Porto San Giorgio sta varando il nuovo piano di spiaggia, quale volano dell’economia cittadina capace anche di consentire maggiore competitività commerciale tra imprenditori; ma chi investirà più in strutture professionali e servizi qualificati, se non verranno garantiti nel tempo gli investimenti degli operatori balneari e il reddito dei lavoratori ?
Quali soluzioni ?
Il cosiddetto diritto di insistenza, se non può dunque dirsi un diritto soggettivo perfetto al rinnovo automatico della concessione, potrebbe però apprezzarsi, a tutela di bene individuati investimenti dei concessionari, quale aspettativa giuridicamente tutelata nella fase comparativa di domande concorrenti, cui riconoscersi una valenza economica meritevole di ristoro in ipotesi di diniego di rinnovo.
Lo Stato potrebbe attivarsi in sede comunitaria per sostenere la non attuabilità di un processo di omogeneizzazione immediata così come richiesto, definendo un periodo di transizione e i necessari criteri di indennizzo e di riconoscimento degli investimenti effettuati dalle imprese che dovessero in futuro perdere la concessione.
La Regione Marche potrebbe sin da subito individuare le somme necessarie a indennizzare coloro che hanno investito e che investiranno in vigenza di concessione: dalla gestione di stabilimenti balneari, agli esercizi di ristorazione e somministrazione di bevande, dalla gestione di strutture ricettive ed attività ricreative e sportive ad esercizi commerciali, fino a servizi di altra natura e conduzione di strutture ad uso abitativo.
In sede di Conferenza Stato e Regioni, si potrebbe infine anche ragionare di innalzare ancora una volta la soglia di durata della concessione, oggi già a sei anni, per garantire più congrui margini temporali utili ad ammortizzare gli investimenti privati.
Auguro quindi buon lavoro, con l’auspicio che queste brevi righe possano rappresentare un concreto contributo di idee o comunque uno stimolo a che nel più breve tempo possibile gli operatori turistici balneari possano vedere tutelati gli investimenti e garantito il diritto al lavoro e al sostegno del reddito proprio e delle famiglie.
In Fede.
Il Sindaco di Porto San Giorgio
Avv. Andrea Agostini”

Dal Comune di Porto San Giorgio

Redazione Fermo Notizie
Pubblicato Lunedì 26 ottobre, 2009 
alle ore 14:31
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