Il Vexilla Firmi si è tenuto nel sabato sera fermano in Piazza del Popolo. Ben sei gruppi sono arrivati a Fermo dalle città di Servigliano, Corinaldo, Fabriano, Offagna, Monterubbiano e L’Aquila. Non una competizione, ma una celebrazione dell’arte degli sbandieratori con i colori delle bandiere e i ritmi dei tamburini. Hanno aperto la serata i rappresentanti delle dieci contrade che si sono esibiti per dare il benvenuto agli ospiti. Poi si entra nel vivo della serata, dove tutti gli spettacoli si sono uniti formandone uno solo, un’occasione per intrattenere ma anche per confrontarsi e imparare.

Ha dato il via il gruppo Sbandieratori e Musici di Fabriano seguito dagli Sbandieratori e Musici di Monterubbiano che, con le loro bandiere fosforescenti, hanno rappresentato “Ver Sacrum Vovere”, ovvero la Primavera Sacra dei Sabini. Si esibiscono poi il gruppo Araba Fenice di Corinaldo e la Compagnia G.A.M.S. di Servigliano, che ha portato in scena una bellissima narrazione delle avventure di Marco Polo. Si entra in un mondo magico con il Gruppo Storico di Offagna, che hanno fatto volteggiare le bandiere trasparenti per raccontare la storia di Artù con “Excalibur”, poi la piazza si tinge di rosso con gli sbandieratori della città di L’Aquila. Chiudono lo spettacolo i padroni di casa, gli sbandieratori della Cavalcata dell’Assunta, che hanno riproposto un passaggio dell’arrivo di Bianca Maria Visconti a Fermo.

Alla fine dello spettacolo, prende la parola il Sindaco Paolo Calcinaro: «Il ringraziamento va ai nostri tamburini e sbandieratori, che sono un biglietto da visita per la città in tutta Italia, da Milano alla Toscana fino a L’Aquila, ma anche all’estero, in Germania, in Francia, ad Abu Dhabi e Dubai. Tra l’altro quest’anno, per la prima volta, tutte le dieci contrade hanno partecipato alla competizione di “Bandiere al vento” e questo mi riempie di orgoglio».

Il Vexilla Firmi è anche un momento celebrativo di una persona che per Fermo ha significato moltissimo: Monsignor Gennaro Franceschetti.

Ad approfondire la sua storia ci pensa uno dei vicepresidenti della Cavalcata, Andrea Monteriù. «Nonostante provenisse dalla provincia di Brescia, il 18 giugno 1997 Franceschetti è stato nominato Arcivescovo di Fermo. Nei suoi otto anni di magistero ha saputo comprendere questa terra, valorizzandola e creando aggregazione. Poco prima di morire, Franceschetti ha voluto riunire tutti nell’arcivescovado e in moltissimi hanno accettato il suo invito. Era uno del popolo, l’ultimo tra gli ultimi. Ha deciso di farsi seppellire proprio qui a Fermo e ora giace nella nostra Cattedrale». Il Vexilla Firmi è dedicato a lui perché amava particolarmente la Cavalcata e i giovani.

I vicepresidenti ringraziano Cristian Cinelli, coordinatore degli sbandieratori, Marco Mannucci, coordinatore dei tamburini, le dieci contrade fermane e i gruppi ospiti che hanno raggiunto Fermo per condividere insieme la passione per la bandiera.

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