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La ripresa post-covid passa anche dall’istruzione

Marche: accesso a istruzione e differenze territoriali. Legame tra istruzione, occupazione e povertà. Contrastare povertà educativa

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Durante la pandemia, tanti hanno risentito della situazione di incertezza, timore e impotenza legata al diffondersi del coronavirus. Tra le categorie più colpite c’è sicuramente quella dei giovani, che più di altri hanno sofferto la solitudine e l’isolamento in un periodo cruciale per la crescita e lo sviluppo cognitivo e psicologico.

Il settore dell’istruzione è stato poi penalizzato dalla mancanza di stabilità e continuità durante la didattica a distanza, e il già grave fenomeno della dispersione scolastica è ulteriormente peggiorato. Ciò rischia di contribuire all’aumento della povertà educativa, direttamente collegata a bassi livelli di occupazione e instabilità economica delle famiglie.

Accesso all’istruzione nelle Marche e differenze territoriali

L’Italia nel complesso è indietro rispetto al resto dell’Unione Europea per quanto riguarda i livelli di istruzione. Ci sono però notevoli differenze territoriali tra diverse aree del Paese, con le Marche in una situazione intermedia. Secondo dati diffusi dall’impresa sociale Con i bambini e dalla fondazione Openpolis, esistono disparità considerevoli tra le zone costiere e l’entroterra. I centri vicini a sedi universitarie, come Urbino, Camerino e Macerata, mostrano livelli di istruzione generale più alti. La situazione è invece più preoccupante nell’entroterra e nei territori montuosi, dove oltre il 60% della popolazione non è in possesso di un diploma superiore. Si tratta spesso di aree abitate principalmente da persone anziane, mal collegate ai centri maggiori, e a volte non ancora raggiunte dalla rete internet veloce. Nelle Marche è inoltre presente un’alta percentuale di edifici scolastici cosiddetti “vetusti”, cioè costruiti oltre 50 anni fa: sono il 24,4%, a fronte di una media nazionale del 17,8%. Ci sono invece notizie positive riguardo ai trasporti verso le scuole: il 92% degli edifici è raggiungibile con i mezzi pubblici, percentuale superiore alla media italiana.

Legame tra istruzione, occupazione e povertà

Rafforzare le scuole e incoraggiare i giovani a completare un percorso di istruzione è cruciale per permettere loro di ottenere in futuro un impiego stabile. I nuclei familiari senza diplomati sono infatti più esposti al rischio di povertà assoluta rispetto a quelli i cui membri hanno completato un ciclo di istruzione superiore.

Un fenomeno collegato all’abbandono scolastico è quello dei Neet, cioè i giovani che non studiano, non lavorano e non cercano un impiego. Nelle Marche, le persone tra i 15 e i 24 anni che rientravano in questa categoria nel 2019 erano l’11,5%, un dato tra i più bassi in Italia.

Oltre al rafforzamento dell’istruzione pubblica, per contrastare il fenomeno dei Neet è utile anche una ricca offerta di corsi formativi professionali pensati per fornire conoscenze pratiche e subito spendibili sul mercato del lavoro. Un corso di programmazione come quello erogato da Aulab insegna le competenze necessarie per creare un sito web, spiegando che cos’è css, come si utilizza Javascript e come funzionano framework, librerie, database e server. È possibile così avviare una carriera come web developer, oppure sviluppare ulteriormente le conoscenze di programmazione per lavorare in un settore in costante espansione come quello digitale.

Contrastare la povertà educativa

Secondo stime diffuse da Save the children, in Italia un minore su sette abbandona la scuola prima del diploma superiore. Inoltre, quasi la metà di ragazzi e ragazze non ha mai letto un libro, e quasi il 20% non fa alcuno sport. Non sorprende quindi che il 90% degli italiani consideri la povertà educativa come un’emergenza vera e propria. Questo fenomeno è diffuso in particolare tra le famiglie con una scarsa disponibilità economica, e innesca spesso un circolo vizioso che rende difficile per i giovani uscire dalla povertà materiale. È quindi necessario un impegno maggiore per rendere l’istruzione più accessibile, con misure coordinate per contrastare la dispersione scolastica e garantire a tutti i bambini e gli adolescenti adeguate opportunità per il futuro.

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