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Sant’Elpidio a Mare, Terrenzi risponde al governatore Ceriscioli sull’ipotesi degli ospedali da campo

"Ritengo che, piuttosto che realizzare una struttura temporanea ci si dovrebbe concentrare sull’utilizzo a regime delle strutture di cui oggi disponiamo"

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Alessio Terrenzi, sindaco Sant'Elpidio a Mare

All’indomani della proposta del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli di chiedere l’aiuto degli imprenditori marchigiani per la realizzazione di una struttura temporanea per far fronte all’emergenza Covid-19 il Sindaco, Alessio Terrenzi, avanza la sua proposta.

E lo fa scrivendo direttamente al Governatore Regionale.

“La necessità di avere a disposizione nuovi spazi che possano accogliere i malati di Covid-19 è evidente, è sotto gli occhi di tutti – scrive Terrenzi – Apprendo la tua proposta di raccogliere donazioni da parte di imprenditori marchigiani per la realizzazione di una struttura temporanea da adibire allo scopo.

Ritengo che, piuttosto che realizzare una struttura temporanea, utilizzata solo per questa emergenza, ci si dovrebbe concentrare sull’utilizzo a regime delle strutture di cui oggi disponiamo in tutta la Regione e che sono sottoutilizzate o non utilizzate per niente. E, lo garantisco, ce ne sono!

Agli imprenditori chiediamo un investimento importante: considerato il periodo difficile, anche per loro, se l’idea è quella di chiedere il loro aiuto, secondo il mio parere sarebbe più opportuno chiedere un investimento che resti, poi, a servizio del territorio ma non per una struttura che servirebbe solo per questa emergenza e resterebbe, poi inutilizzata o addirittura smontata. Sono d’accordo circa la necessità da fare appello al privato – con procedure senza dubbio più snelle di quelle del pubblico – ma ritengo che si debba lavorare sulla riconversione dei reparti e spazi che sono già esistenti nel territorio regionale e di proprietà dell’Asur. Non credo che una richiesta fatta ai nostri imprenditori per realizzare un ospedale TEMPORANEO riesca a concretizzarsi se inoltrata per un intervento di questo tipo perché gli imprenditori sono abituati ad investire per il futuro, ad avere concretezza.

Le strutture che ora sono utilizzate solo per il Covid-19, ad oggi, sono ingolfate ma ci sono strutture già esistenti sulle quali investire: vanno create opportunità anche per il futuro e non si può pensare di bruciare soldi per una struttura temporanea che, seppur utile nel breve termine, richiederebbe un grande investimento fine a se stesso. La Regione ha fatto bene a fare la scelta delle Cure Intermedie, quelle strutture non vanno toccate: io mi riferisco ad altri locali inutilizzati.

Porto l’esempio di Sant’Elpidio a Mare perché è il territorio che conosco meglio e che amministro da quasi otto anni come Sindaco ma è un discorso valido per tutta la Regione Marche: nel nostro comune sono disponibili due piani completamente vuoti e inutilizzati di proprietà dell’Asur all’ex Distretto Sanitario in cui possono essere ricavati – in meno di dieci giorni, con i dovuti interventi – dei posti letto così come c’è la disponibilità di spazi all’interno dell’attuale presidio ospedaliero e nella parte vecchia dell’ospedale che può essere recuperata. Credo che questo sia un discorso più funzionale e, soprattutto, duraturo nel tempo.

Con tutte le strutture che l’Asur ha in disuso in tutto il territorio regionale credo che non sia difficile arrivare a ricavare 100 posti. Questo sarebbe un discorso diverso e agli imprenditori si prospetterebbe un investimento più fruttuoso per il futuro, a servizio dei territori.

Di pari passo mi sento di rilanciare la proposta di utilizzare i campeggi, che non va a sovrapporsi con la realizzazione dei centro posti di terapia intensiva.

Le persone malate che hanno bisogno di assistenza medica è giusto che stiano negli ospedali ma quanti sono risultati positivi al Coronavirus e non hanno particolari problematiche (ce ne sono molti che vengono curati a casa o che sono positivi ma asintomatici) secondo il mio parere andrebbero fatti confluire in un’unica struttura: penso ai campeggi, ad esempio, con tutta la cura e vigilanza medica necessaria (colazione, pranzo, cena e medicinali), in modo da dare a tutti una sistemazione dignitosa e dove si possa stare bene permettendo anche di stare all’aria aperta visto che i contatti sarebbero solo tra persone contagiate e non ci sarebbero rischi di avere altri positivi. Poi un altro campeggio potrebbe essere adibito ad ospitare le persone che non sono positive ma in quarantena, per avere avuto contatti con persone malate: anche in questo caso con la dovuta assistenza medica, sarebbe anche più semplice effettuare i controlli necessari ad evitare che queste persone circolino nel territorio cosa che, purtroppo, con i controlli telefonici che fa l’Asur secondo la modalità attuale, può capitare perché sono incontrollati non trovandosi tutti in una struttura unica. Questa soluzione può garantire maggiore sicurezza per coloro che stanno bene e che, potendosi muovere per motivi di comprovata necessità, motivi di lavoro o motivi di salute, in altro modo, potrebbero entrare in contatto con persone che potrebbero trasmettere loro il virus. In sintesi, io penso ad un intervento in tre fasi che, secondo il mio parere, debbono partire tutte e tre contemporaneamente: la terapia intensiva da ricavare ottimizzando e recuperando gli spazi esistenti ed attualmente inutilizzati delle strutture di proprietà dell’Asur, campeggi per i positivi asintomatici, campeggi per coloro che sono in quarantena (campeggi compresa colazione, pranzo, cena e medicinali)”.

“Mi auguro che sulla mia proposta possa lavorare anche Bertolaso – commenta a margine il Sindaco – che ho avuto occasione di conoscere anni fa, al quale farò arrivare la mia comunicazione ed a cui auguro una pronta guarigione”.

La missiva indirizzata a Ceriscioli è stata inviata anche al Direttore dell’ARS Marche Rodolfo Pasquini, al Direttore Generale dell’Asur Marche Nadia Storti, al Direttore dell’Area Vasta 4 Licio Livini, all’Assessore alla Protezione Civile Regionale Angelo Sciapichetti, al Dirigente del Servizio Regionale di Protezione Civile David Piccinini, al Prefetto di Fermo Vincenza Filippi, al Presidente Anci Marche Maurizio Mangialardi e al Capo Dipartimento di Protezione Civile Angelo Borrelli che il sindaco ha voluto rendere partecipi della sua proposta.

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