Tam organizza un concerto dei “Sangha” a Villa Baruchello
Giovedì 20 marzo 2009 alle ore 21,30, Tam Limonaia organizza a Villa Baruchello a Porto Sant’Elpidio il concerto dei Sangha. Il quartetto è composto da Seamus Blake al sax, Kevin Hays al piano, Sean Smith al contrabbasso e Bill Stewart alla batteria.
Nato a Londra e cresciuto a Vancouver in Canada, Seamus Blake è da qualche anno uno dei sassofonisti che più si sono distinti sulla scena musicale di New York. Iniziati gli studi musicali con il violino all’età di nove anni Seamus Blake si avvicina in seguito al sassofono suonando il contralto nell’orchestra del suo liceo. Passato al tenore, frequenta successivamente il Berklee College di Boston, entrando in contatto con molti grandi musicisti. Dopo il trasferimento a New York all’inizio degli anni ’90, Blake inizia a suonare e incidere con Victor Lewis, Billy Drummond, Darrell Grant, Kevin Hays, Bill Stewart e Dave Kikoski, formando anche dei propri gruppi con cui incide a suo nome albums come “Stranger Things Have Happened” per la Fresh Sound, oltre a “The Call”, “Four Track Mind”, “Echonomics”, “The Bloomdaddies”, “Way Out Willy”. Seamus Blake ha inoltre collaborato regolarmente con il gruppo di John Scofield e la Mingus Big Band, oltre che con Conrad Herwig, Alex Sipiagin, Dave Douglas e Wycliffe Gordon. Di particolare rilievo è anche il quartetto “Sangha”, un collettivo in cui Blake è accanto a Kevin Hays, Larry Grenadier e Bill Stewart. Seamus Blake è un musicista ricco di brillanti idee, aperto e molteplici influenze contemporanee ma con forti radici nella storia del jazz, in possesso di un’eccellente tecnica e di un suono carismatico. La sua classe di grande improvvisatore ha ottenuto un importante riconoscimento nel 2002, anno in cui Blake ha vinto il prestigioso Thelonious Monk Award come migliore sassofonista, premio assegnatogli da una giuria comprendente Wayne Shorter, George Coleman e Joshua Redman.
Kevin Hays, nato nel 1968 a New York e cresciuto nel Connecticut, inizia a suonare il piano all’età di sei anni e inizia a suonare professionalmente all’età di quindici anni. A diciassette anni viene scritturato nel gruppo di Nick Brignola. Dopo un anno trascorso presso la Manhattan School of Music, inizia a effettuare tournée in tutto il mondo con vari gruppi tra cui The Harper Brothers, Benny Golson, Joe Henderson e Eddie Gomez. Nel 1994 firma un contratto con la Blue Note, per la quale realizza tre albums che ricevono grandi apprezzamenti sulla stampa e da parte della critica specializzata. Uno di questi “Andalucia”, inciso in trio con Ron Carter e Jack DeJohnette ottiene la valutazione di quattro stelle su DownBeat Magazine. Nel 1995 entra a far parte del gruppo di Sonny Rollins. Oltre a numerose altre collaborazioni che includono John Scofield, Roy Haynes, Joshua Redman, Freddie Hubbard, Al Foster, Buster Williams, Chris Potter e Art Farmer, Kevin Hays è anche leader di un proprio trio con Doug Weiss e Bill Stewart, e uno dei componenti di Sangha, un quartetto comprendente Seamus Blake, Larry Grenadier e Bill Stewart.
Sean Smith, contrabbassista e compositore, si è diplomato presso la Manhattan School of Music, e ha studiato privatamente con Orin O’Brien, Michael Moore e Bill Finnegan. Ha suonato tra gli altri con Gerry Mulligan, Phil Woods, Benny Carter, Flip Phillips, Clark Terry, Johnny Griffin, Lee Konitz, Art Farmer, Tom Harrell, Jacky Terrasson, Bill Charlap, Peggy Lee, Rosemary Clooney, Mark Murphy, Jimmy Scott, Andy Bey e Kate McGarry. Sue composizioni sono state incise da Phil Woods, Mark Murphy, Bill Charlap, Gene Bertoncini, Bill Mays e Leon Parker, e la sua musica è presente in diverse colonne sonore, inoltre il suo brano Song For The Geese, inciso da Mark Murphy, ha ricevuto una nomination ai Grammy Awards nel 1998. Il suo lavoro con Jacky Terrasson e Emmanuel Pahud nel cd “Into The Blue”, EMI/Blue Note, ha ricevuto nel 2003 una nomination ai Grammy Awards. Nel 2007 ha ricevuto il Bistro Award come Outstanding Instrumentalist. Ha inciso a proprio nome, “Live!”, Chiaroscuro Record, con la partecipazione di Allen Mezquida al sax contralto, Bill Charlap e Ron Vincent, e “Poise”, Ambient Records, con i musicisti che formano il suo quartetto abituale: John Ellis, Keith Ganz e Russell Meissner.Bill Stewart, batterista e pianista, si è imposto sulla scena internazionale nei 5 anni trascorsi con la band di John Scofield tra il ‘90’ e il ’95. Autodidatta alla batteria, ha frequentato la University Of Northern Iowa e il Wayne College, dove ha studiato con Dave Samuels, Rufus Reid e Harold Mabern, e ha incontrato per la prima volta Joe Lovano. Nel periodo trascorso al college effettua le sue prime registrazioni, dapprima con il sassofonista Scott Kreitzer e in seguito incidendo due album col pianista Armen Donelian. Trasferitosi nel 1988 a Brooklyn, ha iniziato ad affermarsi sulla scena di New York, suonando in numerose jam sessions e iniziando ben presto a suonare con il Larry Goldings trio, completato da Peter Bernstein. A una jam session cui prende parte al club Augie’s viene notato da Maceo Parker, che lo invita a partecipare all’incisione del suo album “Roots Revisited”. In seguito entra a far parte del gruppo di John Scofield, dove incontra nuovamente Joe Lovano, il quale successivamente suonerà anche in entrambi i due dischi di Stewart da leader: “Think Before You Think”, per la giapponese Jazz City, in cui oltre a Lovano suonano Dave Holland al basso e Marc Copland al piano, e “Snide Remarks”, con Bill Carrothers al piano, Eddie Henderson alla tromba e Larry Grenadier al basso, con cui ha lungamente collaborato nel trio Pat Metheny. I brani di Stewart mettono in luce una sofisticata tecnica compositiva, definita da Lovano come quella di un “suonatore di melodie all’interno del concetto di ritmo”.
Da Tam Club
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