“Plauso ai Vigili del Fuoco all’opera su chiese, campanili, scalinate, portali, torri e palazzi”
Apprezzamento da Elvezio Serena per le squadre qualificate che hanno messo in sicurezza alcuni monumenti del Fermano
Il terribile terremoto in Italia centrale ha dimostrato ancora una volta, oltre all’impegno dei preposti, il ruolo e l’importanza del volontariato e della solidarietà.
Ognuno, con le proprie competenze, ha fatto sì che la tragedia fosse meno pesante per le popolazioni che l’hanno vissuta direttamente. La Protezione civile di Fermo, ad esempio, è stata protagonista a Pescara del Tronto per le sofisticate apparecchiature in dotazione atte a recuperare persone dalle macerie, ed è stata intervistata dalla BBC e da RAINEWS24.
A Fermo e in alcuni comuni della Provincia (Monterubbiano e Montottone), invece, mi ha colpito molto il gran lavoro svolto dai Vigili del Fuoco. L’ho potuto constatare personalmente, e sono rimasto incantato: che bravi!
Davanti all’ingresso dell’Istituto Tecnico Tecnologico Montani (dove insegno) una squadra di Livorno, attrezzata con un apposito carro crolli, ha messo in sicurezza il Portale della Chiesa di Sant’Agostino e la Scalinata. Mi ha impressionato anche la squadra che per diversi giorni ha messo in sicurezza il campanile della Chiesa di Santa Caterina. Anche il bel portale laterale della Chiesa di S. Michele Arcangelo è stato puntellato e messo in sicurezza. A Monterubbiano, entusiasta il Sindaco Maria Teresa Mircoli, i Vigili sono intervenuti sulla Torre civica e sulla chiesa di S. Maria dell’Olmo, mentre a Montottone sul campanile della chiesa di S. Salvatore.
In diversi casi hanno rischiato molto: durante l’intervento poteva avvenire anche un’altra scossa. Li ho visti operare con grande serietà e competenza. Lavori eccezionali, e svolti a tempo di record, sette giorni su sette, spesso anche in condizioni meteo avverse: mi chiedo perchè queste potenzialità non siano sfruttate anche in situazioni non di emergenza attraverso una efficace prevenzione, in modo che il patrimonio storico-architettonico non vada definitivamente perduto come purtroppo avvenuto in molte località dell’Italia centrale.
Per le qualifiche espresse e per i particolari mezzi in dotazione utilizzare quotidianamente queste unità, non solo in occasione delle grandi emergenze, ma anche per particolari interventi e manutenzioni, può contribuire a ottimizzare le risorse.
Con un apposito accordo tra Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco, Prefetture, Comuni, Province e Curie si può intervenire per salvare e recuperare il patrimonio del nostro Paese, ridando così vita anche al turismo, e di riflesso all’economia dei territori.
Ad esempio, vista la grande potenzialità, perchè non impiegare Vigili del Fuoco in addestramento (come avviene in alcuni comandi provinciali) o come volontari (Associazione Nazionale Vigili del Fuoco del Corpo Nazionale) per ripulire dalle erbacce palazzi, torri, mura, campanili utilizzando mezzi, anche non troppo recenti, ma che solo questo benemerito corpo possiede?
A Fermo ci sarebbe un gran lavoro, in questo campo… Il campanile e la facciata di S. Zenone, la facciata del Palazzo dei Priori, il portale dell’ex Monte di Pietà, e altro ancora.
Dopo il terremoto ho notato la presenza di squadre dei Vigili del Fuoco di Livorno, Bari, Udine, Roma, Napoli, Forli-Cesena. Mezzi attrezzati (oltre alle tipiche autoscale) come il “carro-crolli” o lo “speleo alpino fluviale”, e probabilmente altri che non ho visto, dimostrano che il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco possiede conoscenze e competenze preziose per salvaguardare la popolazione e i monumenti di cui è ricca la nostra Italia.
Tra i problemi ambientali maggiori che attanagliano la penisola figurano oggi il rischio sismico e il dissesto idrogeologico: per essere pronti e attrezzati ad operare in contesti difficili è importante dotare le caserme di adeguato personale.
Concludo con un auspicio-appello alla politica: vista la nuova prestigiosa (e probabilmente costosa) sede realizzata a Fermo, c’è qualche speranza per attivare il Comando provinciale e soddisfare così l’esigenza di un ricco e vasto territorio, che merita di essere adeguatamente tutelato?
da Elvezio Serena
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