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Delegazione regionale visita carcere di Fermo: “Edificio vecchio, con criticità strutturali”

Valutazione positiva sulle attività che aprono la strada alla risocializzazione dei detenuti, ma essi sono 62, contro i 41 previsti

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Delegazione regionale in visita al carcere di Fermo

Nuovo appuntamento con le iniziative promosse dall’Ombudsman, Andrea Nobili, e dalla Presidenza del Consiglio regionale per avere una fotografia precisa della situazione carceraria marchigiana.

In visita alla Casa di reclusione fermana lo stesso Ombudsman, la Vicepresidente dell’Assemblea legislativa Marzia Malaigia ed il Presidente della Commissione Affari istituzionali, Francesco Giacinti.

L’istituto penitenziario è ospitato in una struttura nata come convento e risalente al XVI secolo. Nel 1993 ne è stata disposta l’assegnazione ad uso governativo come Casa circondariale, con una rimodulazione nel 1996 a Casa di reclusione di media sicurezza. In base agli ultimi dati raccolti attraverso un questionario predisposto dall’Ombudsman, attualmente i detenuti presenti sono 62, su una capienza regolamentare di 41 (tollerata fino a 52). Gli agenti di polizia penitenziaria attivi sono 43 (in pianta organica 50, assegnati 44) ed in servizio si registra un solo educatore (in pianta organica ne sono previsti 2). Assistenza sanitaria garantita attraverso 3 medici e 4 infermieri. Previsti corsi scolastici e formativi.

“Sono rimasta piacevolmente sorpresa dal colloquio con i detenuti – sottolinea Marzia Malaigia – riscontrando in alcuni di loro un buon livello di cultura e percependo la loro piena volontà per raggiungere un positivo reinserimento sociale. Molti sono impegnati nella redazione di un giornalino, “L’altra chiave news”, che viene distribuito anche all’esterno ed in collaborazione con le scuole”

Secondo la Vicepresidente del Consiglio si tratta di “un progetto che aiuta i detenuti a raccontare la vita di chi sta dentro a chi sta fuori, cercando nel contempo di ricostruire un nuovo percorso di vita. Con il consigliere Giacinti ci siamo impegnati affinchè i detenuti possano ricevere gli strumenti tecnici necessari per la migliore realizzazione del giornalino. In coda alla nostra visita, è emersa la necessità da parte di qualche detenuto di poter ricevere un sostegno per i familiari che vivono al di fuori del carcere”.

Per il Presidente della Commissione Affari Istituzionali si è trattato di “un incontro estremamente positivo, anche per l’opportunità che ci è stata offerta di avere un contatto diretto con i detenuti”. “La maggiore preoccupazione espressa da quest’ultimi – sottolinea Giacinti – è quella legata ai problemi che quotidianamente si trovano ad affrontare le famiglie, sulle quali grava il peso della loro detenzione. Particolarmente interessante le attività svolte all’interno della struttura, come la realizzazione del giornalino, che aprono una finestra verso l’esterno e forniscono un contributo significativo sulla strada della risocializzazione e del reinserimento dei detenuti”. Da ultimo, Giacinti evidenzia alcune criticità di tipo strutturale, “dovute soprattutto alla vetustà dell’edificio che ospita la Casa di reclusione”.

Prossima ed ultima visita prevista per lunedì presso la Casa circondariale di Pesaro a Villa Fastiggi.

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