È curioso leggere che i pentastellati sangiorgesi accusano l’Amministrazione di essere brava solo a profondere “fiumi di parole” e di essere, pertanto, poco concreta.

Mi fanno venire in mente il famoso bue che, del tutto ignaro delle proprie corna, non aveva meglio da fare che di dire cornuto all’asino.

In questi anni non si è sentita una – dico una – proposta credibile del M5S sulle questioni più urgenti della nostra città, tantomeno sull’area Cossiri. Al massimo sono intervenuti per lanciare qualche critica alla maggioranza, lasciandoci purtroppo con una domanda sulla punta della lingua: loro che cosa farebbero, come risolverebbero, in una congiuntura estremamente difficile per le casse comunali, certi problemi importanti che si trascinano da decenni? Il silenzio come risposta non è certo meglio di un “fiume di parole” privo di risvolti concreti.

Con tutto quello che è stato già realizzato o si concretizzerà nel 2016 l’Amministrazione Loira non può essere certo accusata di non aver preso di petto questioni urgenti e spinose e di non averle risolte o posto le basi per una loro soluzione. È mancata forse un po’ di decisione in merito a determinati punti programmatici, per esempio sul porto, sul quale solo dopo tre anni si è arrivati a rendersi conto – come noi comunisti già da tempo sostenevamo – che non è possibile stare dietro alle previsioni dei concessionari, ma che bisogna partire da una propria progettazione. Meglio il “tardi” dell’Amministrazione che il “mai” di altre forze politiche.

Sull’area ex Cossiri si può fare l’ironia che si vuole. Il fatto di aver lavorato per risolvere il problema del degrado pesante di quell’area volendo al contempo migliorare le strutture sportive della città rivela che l’Amministrazione ha cercato concretamente di tradurre nella realtà uno dei punti più importanti, ma più difficili, del programma amministrativo. Se i privati maggiormente interessati ad intervenire in quell’area si trovano in difficili condizioni economiche non è certamente da imputare alle forze di maggioranza. A mio avviso, tuttavia, bisognerebbe ora prevedere un piano B fattibile, che possa permettere la realizzazione del polo sportivo nella zona meridionale della città nel caso in cui i privati non fossero nelle condizioni di attuare quanto finora è stato progettato. Su questo credo che non ci sia tempo da perdere.