Ha accusato un malore che, a distanza di alcuni giorni, gli è stato fatale: è morto nella giornata del 10 dicembre lo studente 25enne di Amandola Roberto Mancini, che a quanto si è scoperto soffriva di una malattia cerebrale che non si era finora manifestata, ma che non gli ha lasciato scampo.

Mancini, dopo essere stato colpito dal malore, si trovava ricoverato in neurochirurgia, dove i medici non hanno però potuto far niente per salvargli la vita: lo studente universitario è morto e la sua famiglia ha deciso di donarne gli organi.

Il giovane era stato trasportato all’ospedale de L’Aquila, soccorso dall’eliambulanza abruzzese perchè quella di Ancona non si era potuta levare in volo a causa della nebbia che insisteva sul capoluogo dorico il 5 dicembre.

Non si può dire se l’intervento dei soccorsi da Ancona avrebbero potuto salvare la vita a Roberto Mancini, ma al dramma di famiglia, parenti e amici si è affiancata fin da subito la posizione del sindaco di Amandola, Adolfo Marinangeli, che ha riproposto la necessità di disporre di un mezzo aereo per i soccorsi medici anche nel sud delle Marche, che potrebbe garantire una maggiore tempestività di intervento in un territorio distante dai grandi nosocomi delle Marche.