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Gaetano Partipilo con i Contemporary Five apre SummerTAM a Monte Urano – L’intervista

Sabato 11 luglio il concerto all'insegna di un "jazz-rock" che cerca la sperimentazione e non vuole scendere a compromessi

Gaetano Partipilo

Il suo è un nuovo tuffo nel jazz contemporaneo. E tra le onde che lo accompagneranno fino all’uscita del nuovo album ci sarà anche Monte Urano, “casa” della prima parte del cartellone del SummerTAM.

Lui è Gaetano Partipilo, sassofonista pugliese, pronto a stupire sabato 11 luglio sul palco allestito in Piazza Marconi, insieme ai suoi Contemporary Five (Francesco Diodati, chitarra; Alessandro Lanzoni, piano e fender rhodes; Luca Alemanno, basso; Dario Congedo, batteria).

“Tutta la mia produzione – racconta Partipilo – è sempre stata incentrata su musica che guardava alla contemporaneità, tranne il mio ultimo disco che era una rilettura dei brani degli anni ’60”.

Parliamo di “Besides”.
“Esattamente. Si trattava di una fotografia di un periodo che rifletteva un altro tipo di suono e usciva dal mio percorso principale. Il disco che invece uscirà il prossimo anno per l’etichetta di Paolo Fresu, e che presentiamo a Monte Urano, ripercorre la mia strada abituale.”

Quali sono gli elementi spiratori?
“Guarda, a questa domanda non ti so rispondere precisamente nel senso che, ultimamente, ho diversificato parecchio gli ascolti. Ci sono sempre quelli legati alla tradizione del jazz, ma ci sono cose molto moderne: mi piacciono molto i nuovi gruppi rock, la scena inglese con Muse e Radiohead, che apparentemente a poco a che fare con il jazz. Io, invece, rimando incuriosito dalle sonorità che riescono a tirare fuori. E poi mi piace ascoltare la lirica, riscoprire Puccini, la musica sinfonica di Bartok: insomma, ascolto un po’ di tutto e quando scrivo si crea un mix tra tutte queste cose, Ma ribadisco; non mi ispiro ad un’artista o un genere in particolare.”

E che tipo di sonorità ha questo nuovo disco?
“Sicuramente rock. Non è un caso la scelta di avere una chitarra elettrica particolare come la Fender Jaguar di Francesco: anche il suono dei Nirvana, spesso, è stato caratterizzato da quel tipo di suono.”

A proposito dei tuoi compagni di viaggio: da un punto di vista umano e musicale cosa ti colpisce di loro?
“La freschezza e l’imprevedibilità. Ogni volta che suoniamo i brani, infatti, accade qualcosa di nuovo e di molto stimolante.”

Come si sviluppa la vostra collaborazione? Attraverso quale metodo e quali momenti di confronto?
“In realtà la musica che ho scritto è abbastanza serrata, con poco spazio per una rilettura tematica. Però un’artista creativo riesce a rendere originale anche una musica scritta, semplicemente sfruttando il proprio tocco e la propria inventiva. Poi gli spazi solistici molto spesso sono inventati al momento e li viene fuori l’estro di tutti i musicisti, con i quali si crea in tempo reale. La cosa necessaria per poter fare una musica efficace è avere musicisti pronti a prendersi rischi. In questo momento credo che tutti dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, nel senso che è necessario abbandonare i cliché e occorre sperimentare, sia con i suoni che con il proprio strumento.”

Beh, proprio TAM sulla sperimentazione ha avviato quasi vent’anni fa un percorso che, ancora oggi, continua ad attrarre spettatori e consensi.
“Infatti, la sperimentazione è il nostro filo conduttore.”

E cosa pensi del movimento jazzistico nazionale?
“Credo che la vera spinta creativa venga data dai musicisti giovani, nelle piccole come nelle grandi città. Quello che invece spesso riempie i cartelloni dei festival più importanti è quel connubio commerciale che offusca quanto di creativo si sta cercando di fare in Italia. Viviamo un periodo di crisi e siamo costretti, pur di calcare i palchi importanti, a scendere a compromessi con il nome di turno. Pur di fare botteghino, infatti, oggi si punta ad ospitare artisti blasonati. In parte direttori artistici sono costretti, a causa dei finanziamenti ridotti. E senza fondi, cosa puoi fare? Puoi puntare, come purtroppo avviene, su nomi che non hanno appeal sul grande pubblico? Quando ero ventenne avevo più possibilità di portare avanti la mia musica rispetto a quelle che hanno oggi gli artisti ventenni; si lavorava meglio sotto i punti di vista, il pubblico era un po’ più curioso. Oggi, più che per sentire qualcosa di nuovo, si va al concerto per farsi il selfie con l’artista del momento. Ho questa sensazione, ma magari mi sbaglio…”

IL CONCERTO

Gaetano Partipilo and the Contemporary Five
Sabato 11 luglio 2015 ore 21.45
Monte Urano, Piazza Marconi
Intero 10 euro – Ridotto 8 euro

INFO
tel. 338.4321643
www.tam.it

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