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I primi dati 2015 del calzaturiero per Fermo e Macerata: crolla l’export verso la Russia

Calo delle vendite anche in Francia e Germania, segno più per USA e Belgio. Soricetti: "Vanno risolti i nodi politici ed economici russi"

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artigianato, scarpe, calzature, made in Italy

Confartigianato Imprese ha esaminato gli ultimi dati disponibili (fonte Unioncamere-Infocamere) relativi alle due province marchigiane a più alta specializzazione nel comparto calzaturiero: Fermo e Macerata.

Per quanto concerne le imprese artigiane alla fine del I° trimestre 2015 nel settore delle “calzature” risultano registrate 1.739 imprese nella provincia di Fermo e 712 imprese in quella di Macerata; rispettivamente esse rappresentano il 24,9% ed il 6,5% del totale dell’artigianato nei rispettivi territori a fronte di un’incidenza media regionale del 5,4% (totale artigianato Fermo 6.994, Macerata 10.976, Marche 47.683). Complessivamente nelle Marche sono 2.577 le imprese artigiane del comparto e le due province considerate ne concentrano quasi la totalità, il 95,1%, a fronte di un’incidenza del totale delle imprese artigiane del fermano e del maceratese sul totale dell’artigianato regionale del 37,7%.

Per ciò che riguarda l’occupazione dagli ultimi dati disponibili (Istat 2013) gli addetti delle imprese attive delle calzature complessivamente considerate (artigiane e non artigiane) sono 17.137 nella provincia di Fermo e 6.972 nella provincia di Macerata; rispettivamente essi sono il 65,0% ed il 20,8% degli addetti nel manifatturiero nei due territori, a fronte di una media regionale del 16,6%. Complessivamente gli addetti delle calzature nel fermano e nel maceratese rappresentano il 92,5% degli addetti del comparto nelle Marche.

Interessante sono senza dubbio i dati riferibili all’export. Nel 2014 le esportazioni di calzature della provincia di Fermo ammontavano a 840,3 milioni di euro, quelle della provincia di Macerata a 415,1: in totale 1.255,4 milioni di euro, pari al 78,9% delle esportazioni del comparto delle Marche.

Considerando il dato relativo al I trimestre 2015, le esportazioni di calzature dal fermano sono state pari a 241,0 milioni di euro (il 69,3% dell’export manifatturiero della provincia), mentre quelle della provincia di Macerata hanno toccato quota 118,9 milioni di euro, per una quota pari al 28,8% dell’intero export manifatturiero della provincia.Raffrontando i dati del I trimestre 2015 con il corrispondente trimestre del 2014 si rileva che nella provincia di Fermo si è registrata una diminuzione del 4,1% ed il quella di Macerata del 5,2%. Complessivamente nella regione la diminuzione è stata del 5,3%, in controtendenza rispetto alla media nazionale (-1,0%).

Sempre con riferimento ai due trimestri (2015/2014) diamo uno sguardo ai mercati di destinazione.
Per quanto riguarda la provincia di Fermo al primo posto tra i mercati di destinazione la Russia con il 12%, segue la Francia (10,6%), la Germania (10,5%), gli Stati Uniti (8,3%) ed il Belgio (7,1%). Crollano le vendite di calzature in Russia (-37,4%) e in Francia (-3,3%), oltre che in Germania (-1,2%), mentre si registra una buona crescita negli Stati Uniti (+15,5%) ed in Belgio (+3,0%).

Per quanto concerne Macerata, invece, le esportazioni di calzature sono destinate principalmente alla Germania (14,7%), alla Russia (9,3%), al Belgio (8,9%), alla Francia (8,6%), alla Svizzera (7,5%). Tra questi primi cinque mercati di destinazione, crollo delle vendite in Russia (-23%) e Francia (-18,8%), segno meno in Germania (-0,9%), crescita in Belgio (+4,4%) e Svizzera (+13,1%).

“Questi dati ci confermano che, soprattutto oggi – afferma Luca Soricetti, Presidente di Confartigianato Imprese Fermo – con un’economia nazionale che non mostra miglioramenti nei consumi interni, per i nostri prodotti manifatturieri, acquista sempre maggior importanza il ruolo dell’export. Confartigianato da tempo si batte per favorire l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del settore, ne sono la prova le partecipazioni delle aziende artigiane a fiere e mostre di rilevanza internazionale (Micam su tutte), i sempre più frequenti incoming sul territorio, con qualificati ed eterogenei buyer stranieri di conoscere ed apprezzare i nostri prodotti e le nostre aziende.

Occasioni interessanti, ma vanno comunque risolti dei nodi politici come la crisi Russia-Ucraina e la svalutazione del rublo: i nostri artigiani del comparto calzaturiero sono stati abili aprendosi con rapidità a nuovi partner commerciali come quello statunitense, nella consapevolezza della differenza con il mercato russo dove il target di riferimento primario è il mercato del lusso.”

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