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Raccichini (PCdI Porto San Giorgio): “L’area ex Grand Hotel sta prendendo una buona forma”

"Nel futura piazza-giardino l'opposizione di politici e cittadini ha evitato una irreversibile speculazione edilizia"

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Giorgio Raccichini

L’area ex Grand Hotel di Porto San Giorgio sta prendendo finalmente l’aspetto di quella piazza-giardino che l’Amministrazione Loira ha voluto assegnarle nel programma amministrativo, bloccando le ipotesi della precedente Giunta, come quella – probabilmente la peggiore – dei box auto interrati.

Certo, l’allora Sindaco Agostini ha trovato i soldi che sono stati utilizzati per i lavori, ma dirimenti rimangono le scelte e le prospettive profondamente differenti da quelle passate che l’attuale maggioranza ha posto in essere.

In questi anni abbiamo spesso dibattuto su quest’area vitale per la città, a due passi dal lungomare, ma da esso profondamente separata. Si è sentito dire pure che le piazze sono ricettacolo di drogati e chissà quali malviventi, il che la dice lunga sull’idea di socialità che impregna qualcuno. Al contrario ritengo che le città debbano avere degli spazi decorosi che favoriscano l’incontro tra le persone. E ora quello spazio polveroso si appresta a ritornare ad essere un punto importante della vita di tutti i cittadini, sangiorgesi e non.

Si potrebbero sicuramente criticare singoli elementi estetici del progetto, ma il punto politico essenziale è che l’area è stata salvata da qualsiasi stravolgimento irrevocabile, da interventi irrimediabilmente impattanti. In futuro essa potrà essere sempre modificata, ma sulla base della funzione che questa Amministrazione le ha assegnato.

Credo che questa funzione fosse anche nelle corde di quanti – e tra loro i comunisti – si impegnarono qualche decennio fa in una lotta contro la speculazione edilizia, che stava per compiere nell’area ex Grand Hotel uno dei delitti più vergognosi contro la nostra città. Da quello che mi è stato raccontato da alcuni compagni che hanno vissuto quelle vicende quando erano ancora molto giovani, come Luigi Fioravanti e Giovanni Vagnoni, i cittadini si accamparono giorno e notte per evitare che i camion e le ruspe potessero mettere in atto lo scempio e riuscirono a vincere.

La piazza-giardino che sta per vedere la luce non è quindi semplicemente un punto del programma di questo centro-sinistra, ma è la concretizzazione di una volontà popolare che, probabilmente ignota oggi ai più, ha attraversato tuttavia gli anni ed è giunta fino a noi, trovando infine chi potesse realizzarla.

Allora, come recentemente ha scritto il suddetto Vagnoni in una lettera indirizzata al Sindaco Loira, è giusto che quelle donne e quegli uomini siano in qualche modo ricordati. E, a mio avviso, non solo è necessaria una targa, ma occorre pure che quanti hanno memoria di quegli eventi possano avere l’occasione di tramandarli – anche in forma scritta – alle successive generazioni, le quali poco o nulla sanno di un momento importante della storia recente di Porto San Giorgio.

La consapevolezza del passato contribuisce a formare il cittadino e può aiutare a combattere quel senso di noia o di fatalismo che conduce non di rado le persone ad atti distruttivi contro sé stessi o contro la collettività.

da Giorgio Raccichini, capogruppo PCdI

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