Di Ruscio: “Perchè la Regione fa dietro-front sui Consorzi di Bonifica?”
La proposta di legge della Giunta regionale da portare in Consiglio regionale per l’assestamento di bilancio, all’Art 21, dispone che i Consorzi di Bonifica assumano le funzioni di consorzi idraulici, come previsto dal Regio Decreto 523 del 1904. Si tratta di un provvedimento, preso solo in attesa che si legiferi in maniera organica in materia di bonifica.
Il problema che si pone è se tale articolato sia legittimo. Si tratta comunque di un provvedimento in netta contrapposizione su quanto la stessa Giunta regionale di centro sinistra, negli anni 2001/2002, dispose con proprio provvedimento. Ovvero l’inibizione per i Consorzi di Bonifica dell’attività idraulica e di difesa del suolo imponendo agli stessi di fare solo attività irrigua.
I consorzi di bonifica delle Marche, su tale orientamento, si sono organizzati verso una ristrutturazione degli organici, sacrificando intere strutture e smantellando di fatto un istituto con esperienze secolari nell’ambito dell’idraulica.
Abbiamo così oggi perso un enorme patrimonio di professionalità ed esperienza. Tutto questo a chi giova? Perché oggi la Regione Marche ritorna ad assegnare ai consorzi di bonifica, sebbene sotto forma di consorzi idraulici, le funzioni che prima esercitavano? La spiegazione è molto semplice. I consorzi di bonifica hanno bisogno di soldi, l’attività irrigua è troppo onerosa per la crisi del comparto, allora si ritorna allo status quo pensando di legittimare la richiesta del ruolo su tutti gli immobili del comprensorio.
E’ bene ricordare inoltre alla Regione Marche la seguente questione: come fanno i consorzi di bonifica ad assumere le funzioni di consorzi idraulici per le competenze private in assenza di un piano di bonifica (ovvero uno studio sugli interventi necessari, sui loro costi, e dove vanno eseguiti gli interventi)? Fintanto che si preparano questi strumenti passeranno alcuni anni e il provvedimento che la Regione Marche vuole mettere in piedi con la legge di assestamento risulterà vanificato.
da Saturnino Di Ruscio – Sindaco di Fermo
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