Intervento del sindaco Di Ruscio sulle celebrazioni del 25 aprile
Riportiamo il messaggio del Sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio in occasione del 65° Anniversario della Liberazione, affinchè possa venire pubblicato nella data stessa della commemorazione ovvero domenica 25 aprile.
“E’ questo un giorno fondamentale della storia della Repubblica Italiana, testimonianza del risveglio della coscienza nazionale e civile, dopo il ventennio di dittatura.
Una data da tenere sempre viva nella mente e nel cuore, come momento etico di formazione soprattutto per le giovani generazioni, per quanti ci ascoltano con attenzione e senso civico perché mai più la vita e la dignità umana siano disprezzate come accadde allora.
Il 25 Aprile è giorno di riflessione per tutti noi, sui crimini commessi nel corso della Seconda Guerra Mondiale e durante tutte le altre guerre che si sono succedute nel mondo, è riflessione sulla riconquistata condizione di libertà in tutto il territorio nazionale, di unità e indipendenza, della grande esperienza tradottasi in prova di riscatto civile e patriottico.
E, a questo riscatto hanno contribuito numerose personalità, veri intellettuali che sono entrati a fa parte delle pagine della storia locale e nazionale e alcuni di essi costituirono il primo Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale: il cui presidente è stato Gaspare Morello che venne chiamato a dirigere il Comitato stesso.
E proprio in questi giorni, il Comitato promotore costituito dal Liceo-Ginnasio”A.Caro-dall’Amministrazione Provinciale, dall’Arcidiocesi di Fermo e da questo Comune, ha commemorato il 30° Anniversario della morte di Gaspare Morello.
Un ricco programma ha contraddistinto la manifestazione che per due giorni consecutivi, ha visto coinvolti autorità, docenti, testimoni del tempo ed alunni.
Al Preside Gaspare Morello, originario di Mazara del Vallo, dirigente scolastico negli anni 40-47, ma già insegnante dal 1938 presso il nostro Liceo Classico Caro della città, sono state dedicate due giornate di studio, la cerimonia di gemellaggio tra i due licei A.Caro e Gian Giacomo Adria di Mazara del Vallo”, ed infine l’intitolazione di un largo antistante la sede della nuova Provincia.
Sulla lapide a lui dedicata sono state scritte tre parole molto significative: Sacerdote, Educatore, Politico a sottolineare il triplice ruolo che rivestì il Primo Presidente del Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale.
Vorrei ricordare anche i tanti eroi fermani: Bruno Recchioni, che abbiamo celebrato, in occasione del 64° anniversario della liberazione; caduto a Cefalonia, l’isola greca trasformata in roccaforte, ove migliaia di militari italiani scelsero di battersi con spirito di fedeltà alla patria italiana.
Amedeo Lattanzi trasferitosi in gioventu’ a Genova, posto sotto inchiesta ed il 4 Gennaio del 1944, processato dal tribunale militare e fucilato il 14 gennaio.
I fratelli Fortuna, Santini, il giovanissimo Protasi ed inoltre le tante figure femminili che, con coraggio e tenacia, precorrendo i tempi, contribuirono al processo di costruzione e di crescita della società fermana, testimoniando i valori base della nostra comunità civile: la libertà, la solidarietà, la giustizia e il riconoscimento del valore dell’uomo.
Tra esse il primo consigliere comunale, Fausta Monelli, eletta il 31 Marzo 1946, la dott.ssa Ginevra Corinaldesi, prima donna medico condotto nelle Marche ed una delle prime in Italia e l’insegnante Ada Natali, eletta sindaco di Massa Fermana nel 1946, divenuta prima donna sindaco d’Italia e poi nel 1948, deputata eletta nelle liste del Fronte Popolare.
Tutti, dopo 65 anni, sentiamo il dovere di riaffermare i principi universali per i quali i cittadini fermani citati e tanti altri di cui non conosciamo neanche il nome, furono i protagonisti di pagine di storia e sacrificarono la loro vita per la pace, la democrazia, la repulsione per la guerra, la difesa della libertà dei popoli contro ogni dittatura e regime.
E nel ricordo di quanti difesero quel patrimonio di valori civili e morali, identificati nella Carta Costituzionale, le generazioni future e la presente, dovranno trovare la loro unione e solidarietà. Confido nella partecipazione sentita della cittadinanza tutta” .
Dal Comune di Fermo
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