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Tasse: imprenditori di Fermo pagano il 58,4%, in calo rispetto agli ultimi 8 anni

Dati Osservatorio CNA: "Si lavora 213 giorni all'anno solo per pagare i tributi, cresce il reddito annuo disponibile"

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Migliore e Silenzi - CNA Fermo

A Fermo, nel 2019, un imprenditore artigiano medio paga il 58,4% di tasse (nel 2018 era il 59,4% mentre nel 2011 il 58,6%), potendo contare su un reddito disponibile che ammonta a 20.784 euro, pari a 1.732 euro al mese.

Il 31 luglio ha festeggiato il Tax Free Day, il giorno della liberazione dalle tasse, la data dalla quale ha iniziato finalmente a produrre per se stesso e per la sua famiglia, liberandosi da un socio esigente quale l’Amministrazione Pubblica, centrale e locale. Il nostro imprenditore, infatti, nel 2019 ha lavorato 213 giorni (4 in meno dell’anno scorso) per pagare i tributi, mentre sono 152 i giorni lavorativi da cui può trarre un guadagno da destinare, ad esempio, ai consumi familiari.

I dati fermani sono in linea, se non addirittura più bassi, della media nazionale, che segna il peso del fisco al 59,7%, con il Tax Free Day al 5 agosto e un reddito mensile medio di 1.680 euro. E’ quanto emerge dal Rapporto Annuale dell’Osservatorio CNA sulla Tassazione delle Pmi, condotto per il sesto anno da CNA Nazionale su 141 comuni italiani, compresi tutti i capoluoghi di provincia: Fermo si  posiziona al 52esimo posto nella classifica dei comuni analizzati, che vede in testa Bolzano, che si è già “liberata” dalle tasse l’11 luglio, con il 53% di tassazione e all’ultimo posto Reggio Calabria con il 69,8% (tax free day l’11 settembre).

A Fermo il peso del fisco scende rispetto agli ultimi otto anni – dichiara il Presidente CNA Territoriale Paolo Silenzinon siamo più ai livelli del 2013, quando l’incidenza era del 63,6% e il reddito per l’imprenditore era poco più di 18 mila euro annui, e siamo ancora sotto la media nazionale. Emerge chiaramente come l’applicazione di alcuni dei correttivi segnalati dalla CNA hanno inciso in maniera netta, a dimostrazione che la crescita della pressione fiscale non è ineluttabile. Un lavoro intenso quello della nostra associazione su questo fronte: ad incidere sulla riduzione percentuale è soprattutto l’innalzamento al 50% della deducibilità Imu sugli immobili strumentali. L’obiettivo è arrivare ad avere un fisco più equo e sostenibile per le piccole e medie imprese”.

Qualche passo avanti è stato fatto – aggiunge il Direttore Generale Alessandro Miglioresono state trasformate in legge alcune nostre proposte quali l’introduzione del regime forfettario di tassazione del reddito d’impresa, l’introduzione del regime di cassa per la determinazione del reddito delle imprese in contabilità semplificata, l’abrogazione degli studi di settore. Ma il percorso è ancora alle prime mosse”.

Tra le linee di azione evidenziate dalla CNA Fermo per semplificare un sistema ancora molto complesso, si ricordano la riduzione della tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo, partendo dai redditi medio-bassi, utilizzando le risorse provenienti dalla “spending review” e dalla lotta all’evasione, la revisione della tassazione Irpef delle imprese personali e degli autonomi, arrivare alla completa deducibilità dell’Imu pagata sugli immobili strumentali delle imprese a partire già dall’anno d’imposta 2019, la revisione dei criteri per l’attribuzione dei valori catastali degli immobili, allineandoli ai valori di mercato ad invarianza di gettito, l’agevolazione del passaggio generazionale delle imprese individuali tramite la completa neutralità fiscale delle cessioni d’azienda.

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da CNA Fermo

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