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Domenica 14 gennaio a Belmonte Piceno, “Donne della mia Patria, vi saluto…”

Il Conservatorio di Fermo dedica un recital al Centenario della fine della Prima Guerra Mondiale

Chiara Marangoni, Roberta Salvoni, Roberta Sollazzo, Giuditta Orienti

Sarà dedicata al Centenario della fine della Prima Guerra Mondiale (1915-1918) la terza serata di BAT, il seguitissimo Festival “Belmonte ama il Teatro” organizzato a Belmonte Piceno dal Comune e dall’associazione Progetto Musical, con la direzione artistica di Manu Latini.

Domenica 14 gennaio, con inizio alle ore 17 (ingresso libero), il teatro comunale ospiterà il recital “Donne della mia Patria, vi saluto…”, a cura del Conservatorio “G.B. Pergolesi” di Fermo (info.: 339.3706029). Saranno eseguite le canzoni della grande guerra, oltre a letture tratte da “Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu, fino ad alcuni versi di Alda Merini.

La voce recitante sarà quella di Chiara Marangoni; al canto saranno impegnate la stessa Chiara Marangoni (soprano), Roberta Salvoni (mezzosoprano) e Roberta Sollazzo (contralto), accompagnate al pianoforte da Giuditta Orienti. Il Comune, il Conservatorio e Progetto Musical ringraziano la professoressa Elisabetta Lombardi, docente di Musica vocale da camera al conservatorio di Fermo, per la preziosa collaborazione.

Il recital “Donne della mia Patria, vi saluto” racconta pagine di storia. “…è da oltre un anno che io faccio la guerra, un po’ su tutti i fronti, e finora non ho visto in faccia un solo austriaco. Eppure ci uccidiamo a vicenda, tutti i giorni. Uccidersi senza conoscersi, senza neppure vedersi”. Queste parole sono tratte da “Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu, scritto tra il 1936 e il 1937. Un reportage letterario, che narra le vicende della Brigata Sassari di cui l’autore faceva parte, due battaglioni di pastori e contadini sardi, mandati sulle montagne intorno all’altopiano di Asiago nel giugno del 1916 per resistere a qualunque costo all’avanzata degli austriaci verso Verona e Vicenza. Una sfiancante guerra di trincea, che si protrasse fino al luglio del 1917. Lussu ci lascia una preziosa memoria sulla vita dei soldati italiani in prima linea. Lui, che era stato interventista, descrive l’irrazionalità e il non senso della guerra, della gerarchia e dell’esasperata disciplina militare in uso al tempo.

La prima guerra mondiale è stato un epico scontro di popoli e ha prodotto una quantità enorme di morti, di distruzione e miseria. Ma è stata capace di produrre anche molta musica e molti canti: canti di marcia (cantati dalle truppe dirette in prima linea ma anche dalla popolazione costretta a sfollare), canti patriottici, canti di dolore, canti di protesta. Gli anni della guerra di trincea sono però anche quelli di canzoni briose, comiche e sentimentali, di numerose e belle canzoni napoletane, di canzoni scritte originariamente per il teatro di Broadway e cantate poi dalle truppe al fronte e dai cittadini nelle riunioni patriottiche. Saranno eseguite pagine musicali celebri come: “O Gorizia, tu sei maledetta”, “La canzone della vittoria”, “O surdato ‘nnamurato”, “Savoja urrah!”, “Indietro!”, “Laggiù!” (la canzone di guerra dei soldati americani).

Il recital proporrà la lettura dei passi salienti di “Un anno sull’altipiano” di Emilio Lussu, intercalata dall’esecuzione dal vivo di canzoni dell’epoca.

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