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Ipotesi tassa di soggiorno in tre comuni del Fermano: “Per turista non è ago della bilancia”

Bisonni e Raccichini (Porto San Giorgio a Sinistra): "Politici, albergatori e altre parti in causa riflettano su rilancio turistico"

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Veduta aerea della spiaggia di Porto San Giorgio

La discussione di questi giorni, nata dalla proposta di istituire la tassa di soggiorno nei tre comuni costieri del Fermano, ci consente un paio di riflessioni.

Si dice spesso – e lo affermano le varie Amministrazioni e noi siamo d’accordo – che il territorio vada inteso in maniera unitaria attraverso la promozione di politiche condivise, anche in materia turistica. Poi sul primo vero provvedimento, qual è l’istituzione dell’imposta di soggiorno, ci si dissocia unilateralmente. Si fanno distinguo adducendo considerazioni che in linea di principio possono essere condivisibili, ma che meriterebbero una seria riflessione fatta da tutti i soggetti coinvolti, siano essi di maggioranza o di opposizione, magari in un Consiglio unico che coinvolga i tre Comuni.

Un’ulteriore considerazione, questa volta tutta legata alla nostra città (Porto San Giorgio ndr), deriva dal ricordo di una richiesta, rivolta agli inizi del 2017 dalla categoria degli albergatori, di prevedere nel bilancio comunale un contributo di 30.000-40.000 euro per promuovere la fruizione alberghiera attraverso la presenza in fiere ed eventi organizzati in diverse città d’Italia. Condividendo le motivazioni di questo tipo di promozione non ancora attuata, si riuscì in un primo momento con grande difficoltà, nella stesura del bilancio di previsione, ad individuare tale somma, ma successive necessità giudicate dalla maggioranza non prorogabili distolsero lo stanziamento da quel capitolo. Ora una tassa di soggiorno, che è sostanzialmente una tassa di scopo pagata dai turisti e non dai cittadini di Porto San Giorgio, finalizzata alla promozione turistica della città, viene rifiutata da parte di quella stessa categoria che non più di un anno fa richiedeva fondi per la promozione delle strutture alberghiere.

Ci chiediamo anche se, effettivamente, un turista, nel momento di decidere una vacanza, guardi alla presenza o meno di una assai ridotta tassa di soggiorno oppure al tipo di accoglienza che il posto offre, alla vivibilità, alla presenza di aree curate, alle iniziative organizzate, all’accessibilità alle bellezze del territorio e così via. Forse una tassa di soggiorno potrebbe essere ben utilizzata in maniera concorde dai vari Comuni per incentivare questi aspetti.

Ci piacerebbe avere il tempo di discutere, in modo serio ed approfondito, con cifre dettagliate alla mano i termini del provvedimento, con tutti i distinguo del caso per le diverse strutture ricettive presenti nel territorio, insieme a tutte le rappresentanze politiche e sindacali dei vari interessi in campo. Potrebbe essere, se tutti in maniera costruttiva partecipassero, un momento di riflessione e rilancio della politica turistica di tutto il territorio al di là del campanile.

Renato Bisonni, Giorgio Raccichini – Porto San Giorgio a Sinistra

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