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Collaborazione tra soggetti sociali: a Fermo un seminario di AgenziaRES

Appuntamento sabato 14 ottobre, interverrà Carlo Androlini: uno dei massimi esperti di animazione delle reti territoriali

Giovani, minori, comunità, ragazzi

“Lettura e presidio delle relazioni collaborative di rete”: è con questo titolo che sabato 14 ottobre si terrà nell’aula formativa di AgenziaRES in via Don Biagio Cipriani 8, Fermo (Ex Istituto Bambin Gesù) dalle 9 alle 13 un seminario rivolto ad operatori del sistema di intervento socio-sanitario. Si tratta di un seminario che si inserisce dentro un percorso sui temi dell’animazione di comunità e della nuova costruzione di politiche di welfare comunitario.

In una fase di complessivo ripensamento delle politiche sociali, determinata sia dalla crescente scarsità di risorse a disposizione degli enti locali, sia da una situazione sociale in costante modificazione, si rende necessario valorizzare al massimo la capacità delle comunità di attivarsi in maniera collaborativa. Saper leggere, quindi, il proprio contesto e la mutazione in cui in generale i contesti oggi sono immersi è la vera sfida pensando allo sviluppo dei nostri territori. È una questione che è determinata da quale visione alta del welfare locale prendiamo come unità di misura, di quali esempi e prassi consideriamo come “buoni” per il nostro percorso evolutivo, di quale cambiamento in atto scegliamo come punto di riferimento.

A guidare la riflessione sarà Carlo Andorlini che è stato coordinatore del Piano Giovani della Regione Toscana (Ufficio Giovanisì) ed è uno dei massimi esperti nell’ambito del lavoro di animazione delle reti territoriali.

L’incontro ragionerà intorno a 4 differenti terreni di confronto.

1- Vuoti sociali e relative reazioni sono le premesse di un nuovo pensiero strategico di sviluppo economico e sociale fondato sulla relazione e la collaborazione. A fronte di una crisi che racconta del fallimento (non ancora per niente compiuto però) di una economia malata, molti si stanno organizzando a prescindere. In attesa di nuove situazioni di nuovo confortanti c’è in atto una reazione ai vuoti venutisi a creare. Una reazione che mette al primo posto la comunità, le relazioni collaborative, la densità relazionale.

2- Un pensiero strategico che propone una diversa lettura del territorio. La visione del come operare deriva da una capacità di lettura del nostro contesto. Ma la lettura oggi può avere vari modelli interpretativi e soprattutto molteplici pezzi di società da guardare e da incrociare. L’idea che è più convincente è quella di mappare “relazioni e nuovi punti di agopuntura sociale” nel senso più ampio dei termini.

3- Sviluppo e mutazione di un territorio passano da una nuova geografa sociale… più ricca. I punti di riferimento che sempre il terzo settore ha avuto, oggi sono insufficienti (sempre che in un tempo precedente non lo fossero stati). C’è una forte necessità di cambiare posizione ai ruoli, di disintermediazione, di orizzontalità, di presa di posizione diversa. Sono molti di più i potenziali soggetti che si occupano o si possono occupare di “sociale”. E sono molte di più le materie che riguardano il mondo del terzo settore.

4- Fare networking territoriale finalizzato alla condivisione di un progetto di sviluppo e mutazione. In Italia da angolature e posizioni diverse possiamo notare una serie di “buone” prassi capaci di raccontarci modi collaborativi e ad alta densità relazionale per fare networking. L’idea è di guardarli per capire come e cosa portare dentro le capacità di leggere un proprio e specifico contesto e promuovere sviluppo locale.

La partecipazione all’evento è libera e gratuita.

da Agenzia Res

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