FermoNotizie.info
Versione ottimizzata per la stampa

La mostra in corso a Roma “Dai Crivelli a Rubens” ammirata da circa 10 mila visitatori

Nei giorni scorsi l'esposizione di opere d'arte del Fermano è stata visitata anche dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni

Paolo Gentiloni in visita alla mostra "Dai Crivelli a Rubens" a Roma

Continua con successo e fino al 9 luglio la mostra “Dai Crivelli a Rubens – Tesori d’arte da Fermo e dal suo territorio”, in corso al Complesso monumentale di San Salvatore in Lauro a Roma.

Un’esposizione di grandi tesori d’arte (i polittici di Carlo e Vittore Crivelli, insieme a quelli di Ottaviano Dolci e Giuliano Presutti, l’Adorazione dei pastori di Rubens a confronto con quelle di Pietro da Cortona e del Baciccio) visitata ad oggi da circa 10 mila persone che mette in evidenza lo straordinario patrimonio artistico della città di Fermo e del suo territorio affinché ritorni al più presto alla fruizione nei siti d’origine.

La mostra è stata visitata nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni che ha manifestato apprezzamento per le opere esposte, accompagnato dal Presidente del Pio Sodalizio dei Piceni Giovanni Castellucci e dal Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro.

“Sono stato onorato della visita che il Presidente Gentiloni ha voluto fare alla mostra – ha detto il primo cittadino fermano. Ho apprezzato moltissimo la sua sensibilità ed il sostegno che ci ha manifestato, ammirando le opere esposte che sono il riflesso e l’espressione di una Provincia laboriosa e ricca di bellezza. Per noi anche questa esposizione è segno di ripartenza e di fiducia nel futuro turistico del territorio”.

Da oltre 400 anni il Pio Sodalizio dei Piceni garantisce un sostegno alla cultura e alla civiltà artistica delle Marche. Nel complesso di San Salvatore in Lauro era programmata per questa primavera l’esposizione dell’Adorazione dei Pastori di Pietro da Cortona accanto a quella di Rubens, uno straordinario capolavoro proveniente dalla Pinacoteca civica di Fermo. Ma nei mesi scorsi gran parte della regione Marche è stata gravemente colpita dal terremoto, a partire dal 24 agosto e poi con le scosse sempre più forti del 26 e del 30 ottobre. Anche nel territorio di Fermo ci sono stati dei crolli, in alcune chiese e molti musei, compresa la Pinacoteca civica di Fermo, sono purtroppo chiusi per lesioni. E’ in questo contesto che è nata l’idea di portare a Roma anche altri tesori d’arte di questo territorio, in questo momento non accessibili al pubblico, per allestire una mostra che faccia conoscere meglio la ricchezza di quel patrimonio artistico e per sensibilizzare il pubblico, anche al fine di raccogliere risorse da destinare ai restauri dei beni culturali di quei centri marchigiani.

Per iniziativa del Pio Sodalizio dei Piceni e del Comune di Fermo, con la collaborazione della Soprintendenza delle Marche, il supporto organizzativo di Civita Mostree il sostegno diUnipolSai, è nata così una esposizione che si articola in due momenti.

Nella prima parte, a cura di Anna Lo Bianco, saranno esposte tre grandi pale che rappresentano l’Adorazione dei pastori, quella di Pieter Paul Rubens dipinta per la chiesa di San Filippo a Fermo e quelle di Pietro da Cortona per la chiesa romana di San Salvatore in Lauro e di Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccio, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria del Carmine a Fermo. Un confronto eccezionale, che mostra come nel Seicento giunga anche in questa lontana provincia una cultura figurativa di respiro europeo.

Nell’altra sezione, a cura di Claudio Maggini e Stefano Papetti, sarà possibile ammirare una straordinaria raccolta di pale e polittici rinascimentali, di Carlo e Vittore Crivelli, Pietro Alemanno, Ottaviano Dolci e Giuliano Presutti. Oltre che dalla città di Fermo le opere provengono da piccoli centri come Massa Fermana, Sant’Elpidio a Mare, Sant’Elpidio Morico e Monte San Pietrangeli. Viene così in evidenza la particolare cultura figurativa che ha caratterizzato quei territori marchigiani nel XV e all’inizio del XVI secolo, a partire dall’arrivo da Venezia di Carlo Crivelli e, dieci anni dopo, di suo fratello Vittore.

Una mostra, dunque, che intende accendere l’attenzione del pubblico su quel patrimonio artistico e sensibilizzarlo affinché, con il contributo più largo, sia possibile al più presto tornare ad ammirare quei tesori d’arte nelle loro chiese e nei loro musei.

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Fermo Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!