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Al Montani di Fermo, tavola rotonda sulla cultura della legalità

Prende sempre più consistenza il piano sperimentale voluto dalla preside Margherita Bonanni

Tavola rotonda sulla legalità al Montani di Fermo

Studenti, genitori ed insegnanti si riuniscono attorno ad un tavolo per analizzare e discutere sulle problematiche relative al disagio giovanile. Possibili interventi congiunti sono emersi per promuovere una nuova Cultura che parta dalla legalità per arrivare al miglioramento della qualità della vita.

E’ questo in sintesi il risultato dell’ultimo incontro tenutosi all’ITT Montani di Fermo nell’ambito del progetto sulla Legalità portato avanti dalla preside Margherita Bonanni insieme alla Lega delle Autonomie Locali Marche.

Una squadra di progetto, diretta dal dott. Cesarino Caioni, un esperto di educazione alla legalità e sicurezza urbana, sta sperimentando interventi formativi adeguati ai risultati dell’attività svolta insieme agli studenti di una classe prima che hanno aderito all’iniziativa, anche sulla base dei risultati di dati statistici raccolti e delle novità emerse negli incontri dove sono stati coinvolti docenti ed hanno partecipato in modo attivo anche i genitori.

I temi affrontati nell’ultima tavola rotonda hanno messo in luce in linea generale la questione del bullismo nelle scuole aggravato anche da quella sfaccettatura che è il cyber bullismo.

In sintesi secondo gli esperti è necessario partire dall’analisi e motivazioni che determinano i conflitti tra i giovani e la classe va vista come gruppo dove operano delle dinamiche specifiche che nel mondo della scuola riguardano le relazioni tra i tre soggetti protagonisti, studenti, genitori ed insegnanti.

Come hanno avuto modo di illustrare anche il Vice-Preside Vincenzo Mora ed in precedenti riunioni anche il Vice – Preside Emiliano Giorgi, queste tre categorie non sempre tendono a collaborare in sintonia ma anzi spesso entrano in una serie di alleanze ed estromissioni con il risultato di consentire ad altri soggetti come il bullo di avere un suo spazio.

Ciò comporta, secondo Caioni responsabile del progetto, il verificarsi di situazioni a rischio dove gli studenti più deboli possono diventare dei capri espiatori per la mancanza di un gioco di squadra che possa coinvolgere e difendere tutta la classe.

Ecco quindi prendere corpo il piano strategico di interventi della Preside Margherita Bonanni mirato a costituire un Polo positivo che veda nella collaborazione con solidarietà vicinanza tra insegnanti e genitori la base per dare più sicurezza ai ragazzi, anch’essi coinvolti come protagonisti nel processo innovativo e quindi per prevenire i fenomeni di disagio giovanile contribuendo nello stesso a formare in maniera positiva e sinergica quella che sarà la classe dirigente del futuro.

Molti sono stati gli spunti e interventi della partecipata assemblea nella quale al termine è stata ribadita la questione che il processo di formazione e cambiamento della cultura deve essere però graduale e consentire che insegnanti, genitori e studenti, possano agire con pari dignità e nella diversità di ruoli per lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno.

Fondamentale, ha concluso la Bonanni, risulta pertanto il ruolo della Scuola che deve essere vista come comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale volta alla crescita della persona.

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